Olimpiadi invernali / 6
Ludwig Rieder e Patrick Rastner, coppia di slittinisti, sono i sesti destinatari delle “Lettere da PyeongChang” del direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport. “Ho scritto a loro – spiega don Gionatan in un’intervista al Sir – perché ho cercato di capire il senso della loro velocità folle… che mi ha sbalordito!”.
PyeongChang, 14 febbraio 2018
È il sesto giorno di Giochi olimpici a PyeongChang. Chiediamo a don Gionatan a chi vorrebbe scrivere oggi la sua lettera.
Oggi ho deciso di scrivere a Ludwig Rieder e Patrick Rastner, coppia di slittinisti. Ho scritto a loro perché ho cercato di capire il senso della loro velocità folle… che mi ha sbalordito!
Dicci cosa scriveresti a Ludwig e Patrick…
Carissimi Ludwig e Patrick (*),
voi siete folli! Scusatemi se ve lo dico, ma a me viene la pelle d’oca solo a guardare davanti alla tv quello che combinate in pista! Con quello slittino su cui vi stendete sfrecciate come pallottole alla velocità di quasi 140 km/h: una follia se vi guardo protetti solo dalla tuta, dal casco e dal vostro sconfinato coraggio! Siete schegge di azzurro che sfidano il bianco gelido della pista per cercare e trovare la traiettoria vincente! Bella lezione di vita, amici miei!
Guardandovi, ho capito ciò che è importante perché il coraggio lieviti in vittoria… nella gara e, forse, nella vita! Ma ditelo, per favore, a chi non ha il coraggio di provarci! Ditelo anche a me, che spesso sono intenzionato ai dietrofront più che al lanciarmi fiducioso!
Il segreto ce lo suggerite… in tre passaggi.
Innanzitutto, la spinta! È fondamentale per iniziare bene: dopo aver fatto oscillare lo slittino avanti e indietro alcune volte, vi date una spinta di alcuni metri… anche con le unghie, con quei guanti chiodati con cui tirate dal ghiaccio quanta più forza possibile. Aiutateci a cercare anche noi la spinta giusta. Forse la troveremo nei nostri valori, forse nella nostra storia, forse in un incontro significativo… forse nel desiderio di vivere in pienezza o forse nella sogno di trovare la gioia. E poi diteci dove acquistare i guanti chiodati per strappare alla strada la forza dell’andare. Forse li troveremo già nello zaino delle nostre possibilità, dove – se frughiamo – troveremo il dono della nostra libera volontà. E, per fortuna, non ci giochiamo tutto in una manche, ma è grande Colui che ha pensato di darci sempre infinite possibilità.
Poi, l’aerodinamica! Con un salto vi stendete sullo slittino in posizione supina, cercando di scendere alla massima velocità possibile rimanendo sempre in contatto con la slitta. Forse, anche nella nostra vita, se abbiamo il coraggio di fare un salto di abbandono e metterci col naso all’insù – tenendo fisso lo sguardo sulle cose di lassù – avremo la spinta per arrivare al traguardo del nostro tempo con l’ebrezza della gioia appiccicata addosso, su quella tuta tutta d’un pezzo che ricorda uno dei segni particolari di un grande Maestro di vita felice. Possibilmente, non perdendo mai il contatto con la nostra esistenza, per ciò che è davvero… con il suo fondersi di cielo e di fango, perché la vita quanto più pesante è, se sceglie di lasciarsi andare incontro al vento dello Spirito, tanto più prende velocità… seguendo la regola che ci ha suggerito Paolo: dove ha abbondato il peccato ha sovrabbondato la grazia. Incredibile forza aerodinamica dell’anima!
Infine, la sensibilità! Sembra che avete sensori attivi su tutto il corpo per evitare ogni contatto con il bordo della pista… e questi sensori devono essere particolarmente attenti per raddrizzare la traiettoria, perché non è possibile frenare se non alla fine. Dovremmo anche noi attivare i sensori per non correre il rischio di ritrovarci seduti sul marciapiede della noia o della malinconia e per avere la prontezza di raddrizzare la traiettoria senza mai frenare, senza mai rinunciare alla bellezza del volare alto o, secondo il Vangelo, di prendere il largo!
Grazie, Ludwig e Patrick, perché stasera il vostro sfrecciare ha risvegliato in me, e spero in tanti altri, il coraggio del subito della sequela, dal momento che la vita è fatta di passaggi cronometrati, non secondo la misura del tempo, ma secondo la misura dell’amore dato… con il folle coraggio della gratuità e con il brivido entusiasmante della gioia!
(*) Ludwig Rieder e Patrick Rastner, slittinisti che gareggiano nel doppio e da sempre in coppia