Olimpiadi invernali / 12

Lettere da PyeongChang. Carissimo Amos, grazie per averci fatto risvegliare il desiderio della casa

Amos Mosaner, il fourth della nazionale italiana di curling, è il dodicesimo destinatario delle “Lettere da PyeongChang” del direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport. “Oggi – spiega don Gionatan in un’intervista al Sir – ho deciso di scrivere all’uomo dei tiri decisivi, che – insieme ai suoi amici – ci ha fatto scoprire ed entusiasmare per uno sport simpatico”

PyeongChang, 20 febbraio 2018

Dodicesimo giorno dall’apertura dei Giochi olimpici di PyeongChang. Chiediamo a don Gionatan a chi vorrebbe scrivere oggi la sua lettera.

Oggi ho deciso di scrivere ad Amos Mosaner, il fourth della nazionale italiana di curling, l’uomo dei tiri decisivi, che – insieme ai suoi amici – ci ha fatto scoprire ed entusiasmare per uno sport simpatico: il curling!

Dicci cosa vuoi dire ad Amos…

Carissimo Amos (*),

insieme a Joel, Daniele, Simone e Andrea, siete riusciti a far entrare nei cuori degli italiani uno sport che fino a qualche giorno fa nessuno aveva preso a cuore, ma che in questi giorni di Giochi olimpici è sembrato avere la forza di stregare i più.

Penso che una delle cose più belle sia il fatto che è un gioco di squadra, dove la precisione di uno e l’intuito dell’altro si alleano per fare scelte vincenti. Sai, Amos, quanto avremmo bisogno anche noi d’imparare un po’ di più a giocare in squadra… E invece, ci sfiniamo nel percorrere da soli corse interminabili, nel disputare da soli partite senza fine. Dovremmo forse prendervi come esempio… per scoprire che se anche non si detengono particolari titoli olimpici, ma si gioca insieme, l’impensabile diventa a portata di mano.

Diventa possibile… anche far scivolare le pietre! Che per voi sono quelle di granito levigato, ma che per noi sono i pesi del vivere, gli inciampi lungo la via della realizzazione dei sogni! Quanto vorremmo anche noi farle scivolare… le nostre pietre! Usare la loro pesantezza per dare un po’ più di velocità alla nostra vita e alla nostra speranza! Usare la loro freddezza per sentire la nostalgia del calore di amore vero e desiderarlo.

Insegnateci l’arte di farle scivolare! E soprattutto insegnateci l’arte dello sweeping, dell’influenzare le loro traiettorie curvilinee con quella curiosa scopetta che stringete tra le mani e con cui strofinate il ghiaccio.

Bellissimo messaggio per noi, chiamati a dare alla nostra vita una traiettoria curvilinea per renderla una parabola, una parabola moderna con cui raccontare il nostro personalissimo modo di far scivolare bellezza anche attraverso le pesanti esperienze di fallimento verso quell’area di destinazione, chiamata casa! Che, sul campo da gioco, è segnata da quei tre anelli concentrici, ma che, sul campo della vita, è segnata dai tre amori… per sé, per gli altri, per Lui!

Ma come nel curling, anche nella nostra vita, strategia e gioco di squadra possono determinare il percorso ideale e il posizionamento della pietra in ogni lancio e il compito della squadra – nel gioco e nella vita – è fare in modo che la pietra arrivi nel punto desiderato.

Come voi, anche noi possiamo posizionare le guardie. Sono quelle scelte con cui teniamo la nostra serenità al riparo dagli attacchi del nemico. Si possono chiamare prudenza, o fortezza… o umiltà, ma dobbiamo posizionarle a difesa della casa della gioia.

Come voi, anche noi possiamo posizionare i punti. Sono quei tiri in cui la vita raggiunge la casa del benessere… non quello che cerchiamo nelle spa… ma quello che germoglia quando la vita porta il riverbero del dono vissuto nella gratuità e gratitudine.

Come voi, anche noi possiamo fare qualche bocciata. È quel tiro con cui decidiamo di rimuovere le pietre che ci impediscono di scorgere o di arrivare a casa, con la tecnica della metanoia, del cambiamento radicale dei nostri modi di pensare la vita e di viverla… Qualcuno la chiama conversione, ma è il fascino per una voce e per uno sguardo che ti pesca dal mare dell’insoddisfazione e ti porta sul monte della beatitudine, a toccare il cielo con un dito.

Ma la gioia di tentare di arrivare in quella casa, dove magari scoprire che dall’uscio ci viene incontro un abbraccio benedicente… Beh, quella gioia non ce la può togliere nessuno!

Grazie Amos, per averci fatto risvegliare il desiderio della casa… e non importa se ci arriviamo facendo scivolare le pietre… sarà sempre gioia! E chissà… che non sia eterna!

(*) Amos Mosaner, giocatore della nazionale italiana di curling