Terra Santa

Gerusalemme: riaperta stamattina la basilica del Santo Sepolcro

Dopo tre giorni di chiusura stamattina è stata riaperta la basilica del Santo Sepolcro. Dopo le aperture da parte del Governo israeliano e della Municipalità di Gerusalemme, relativamente alla richiesta di tasse e alla proposta di legge sui terreni ecclesiastici, è arrivata anche l’apertura delle Chiese cristiane che gestiscono la basilica: quella delle porte del Santo Sepolcro.

Santo Sepolcro, l'ingresso dei pellegrini (foto Beatrice Guarrera)

Come annunciato ieri sera da Theophilos III e Nourhan Manougian, rispettivamente patriarca greco-ortodosso e armeno di Gerusalemme, e dal Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, questa mattina è stato riaperto il Santo Sepolcro.

Alle 4 in punto il custode musulmano che possiede le chiavi della basilica, ha appoggiato al portone la piccola scaletta di legno, passatagli dall’interno attraverso una piccola apertura, e salito i gradini per infilare la chiave, un cuneo di ferro lungo 30 centimetri, nella serratura. Due battute sul portone per chiamare i sacerdoti all’interno della basilica e far aprire così il portone.

I pellegrini, in attesa sul sagrato della basilica, hanno potuto fare il loro ingresso al Sepolcro e raccogliersi in preghiera. Gli unici a essere rimasti nella basilica, durante i giorni di chiusura, sono stati i francescani (latini), gli armeni e i greco-ortodossi, vale a dire i tre riti cui spetta la gestione del Santo Sepolcro.

La serrata, durata tre giorni, dal 25 al 27 febbraio, è stata interrotta dopo che il premier israeliano Benyamin Netanyahu, d’intesa con il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, avevano sospeso sia la richiesta di tasse, avanzata dal municipio, sui luoghi non di culto cristiani sia la proposta di legge sui terreni ecclesiastici in esame alla Knesset, il Parlamento israeliano. La sospensione è stata accolta con soddisfazione dai responsabili della basilica che in un breve in un breve comunicato hanno ringraziato quanti “si sono impegnati senza sosta per sostenere la presenza cristiana a Gerusalemme e per difendere lo status quo”.

“Dopo l’intervento costruttivo del primo ministro – affermano i leader religiosi – le Chiese attendono con ansia di incontrare Tzachi Hanegbi, ministro della Cooperazione regionale che sovrintende ai rapporti con le Chiese cristiane, e tutti coloro che amano Gerusalemme per garantire che la nostra Città Santa, dove la nostra presenza cristiana continua ad affrontare sfide, resti un luogo dove le tre fedi monoteiste possono vivere e prosperare insieme”.

Il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, parlando ieri sera al Sir l’aveva definita “una notizia positiva che apprezziamo molto” annunciando novità circa una pronta riapertura del Santo Sepolcro. Cosa che è avvenuta stamattina.