Società
Il problema della nave Aquarius mette in evidenza, naturalmente in termini più grandi, la quotidianità sociale della nostra vita. A noi rimangono le riflessioni e qualche considerazione sociologica… ai politici la propaganda… ai poveri, forse,… nemmeno un panino
Appurato che la carità deve essere vissuta “senza se e senza ma”, è logico che il fenomeno e problema immigrazioni assuma contorni e problematiche importanti e che deve essere affrontato nel modo più oggettivo possibile.
Vorremmo cercare di non lasciarci distrarre dalle scelte e propagande politiche che in questi giorni hanno accompagnato la vicenda della nave Aquarius, ma proprio questa vicenda ci porta a fare alcune considerazioni che vogliono stuzzicare anche il mondo cattolico.
Una recente indagine commissionata dai vescovi francesi sul rapporto cattolici-immigrati ha fatto emergere una certa tiepidezza da parte di chi è cattolico praticante, che va a messa tutte le domeniche.
Crediamo che se si facesse la stessa indagine anche in Italia il risultato sarebbe più o meno uguale.
Questo dato ci porta ad un’altra considerazione. Se si facesse un’indagine tra i cosiddetti cattolici praticanti sulle loro opinioni sui “temi etici” (aborto-fine vita, ecc..) il risultato sarebbe uguale: almeno la metà dei cattolici non sarebbe “allineata” con le indicazioni della Chiesa, e quindi sui valori evangelici.
Già da questi dati si potrebbero certamente fare alcune riflessioni, che rimandiamo ad altre occasioni.
Ma torniamo ai migranti.
È bello e sicuramente la cosa più giusta “vivere” in toto l’insegnamento evangelico “avevo fame e mi avete dato da mangiare…”, ma sappiamo che oggi questo non avviene e spesso non può avvenire per tante motivazioni e anche nella gran parte dei nostri ambienti cattolici.
Il “povero”, oggi, quando va ad uno sportello di carità cattolico, nella gran parte dei casi viene “schedato” e poi, forse, dopo presentazione di tutti i documenti, potrà ricevere un panino o trovare un letto dove dormire.
La paura, naturalmente, è quella di essere ingannati da tanti falsi poveri, magari a danno di chi ha veramente bisogno e quindi, per “giustizia” l’indagine precede il panino.
Tutto questo a scapito della bellezza e della immediatezza dell’insegnamento evangelico. Motivazioni più che condivisibili se ne trovano a iosa per non mettere in pratica immediatamente “avevo fame e mi avete dato da mangiare”.
Il problema della nave Aquarius mette in evidenza, naturalmente in termini più grandi, la quotidianità sociale della nostra vita. A noi rimangono le riflessioni e qualche considerazione sociologica… ai politici la propaganda… ai poveri, forse,… nemmeno un panino.
(*) direttore “L’Araldo Lomellino” (Vigevano)