Esami scolastici
I nostri giovani non vivono momenti propizi: hanno davanti un futuro tutto da costruire e spesso senza l’aiuto del mondo adulto che, pur continuando a parlare di centralità delle problematiche giovanili, pensa a ben altro
L’estate è giunta anche quest’anno riproponendo a tutti noi i soliti appuntamenti oltre tutte le novità che direttamente o indirettamente stiamo sperimentando. Parlare di estate significa ricondurre la nostra mente alle vacanze, al meritato riposo dopo un lungo periodo di impegni di vario genere.
Gli studenti in particolare vivono questo periodo con particolare intensità, dal momento che le lezioni scolastiche sono interrotte e si gode la libertà della gestione libera della giornata. Non tutti gli studenti, però, sono entrati nel clima vacanziero in quanto in questi giorni sono in pieno svolgimento i cosiddetti esami di Stato. Esami conclusivi del primo e del secondo ciclo. Per i non addetti al lavoro semplifichiamo dicendo che impegnati nelle prove d’esame sono i ragazzi che hanno frequentato la terza media (secondaria di primo grado) ed i
giovani impegnati nelle prove della cosiddetta maturità (conclusiva del ciclo della secondaria di secondo grado). Sia per gli uni che per gli altri questi giorni sono pieni di tensione in quanto è la stessa prova d’esame che impegna non solo la persona dello studente, ma anche la famiglia intera coinvolta in questa bella opera di affiancamento e sostegno morale e materiale. I ragazzi del primo ciclo con questo esame concludono un percorso per intraprenderne uno nuovo, all’interno del quale non sono più “grandi” ma “piccoli”. La cosiddetta scuola superiore comporta per i neoimmessi un impegno del tutto diverso in un contesto altrettanto diverso e non sempre adeguatamente accogliente. I primi due anni della secondaria di secondo grado si determinano spesso per il giovane studente come un percorso irto di difficoltà e non sempre la scuola riesce a rispondere alle sue nuove e molteplici domande.
È importantissimo curare con particolare attenzione i primi momenti di questo nuovo percorso e qui il compito della famiglia è importante ed anche difficile, in quanto più volte nell’intento di aiutare il proprio figlio si rischia di proteggerlo ad oltranza impedendo una normale autonoma dinamica di crescita. Non meno delicato è il momento che stanno vivendo i cosiddetti “maturandi”. Il loro percorso di studi si conclude o si interrompe in quanto si trovano davanti al bivio che conduce o alla prosecuzione degli studi all’università o al mondo del lavoro.
Vero è che la scelta della facoltà da frequentare è praticamente stata già operata, per cui in vista c’è il mondo nuovo del clima universitario che comporta anzitutto una buona capacità di autodeterminazione.
Per coloro i quali non intendono intraprendere la strada dell’università, si prospetta il quadro grigio del lavoro che spesso non c’è o quando c’è altrettanto spesso è poco rispettoso della dignità del lavoratore stesso per i tanti motivi che qui non elenchiamo. Certo è che i nostri giovani non vivono momenti propizi: hanno davanti un futuro tutto da costruire e spesso senza l’aiuto del mondo adulto che, pur continuando a parlare di centralità delle problematiche giovanili, pensa a ben altro. Stiamo vivendo i primi giorni di un neonato governo al quale forse non eravamo abituati. Attendiamo che dalle parole si passi ai fatti. Non basta predicare il bene del Paese, occorre testimoniarlo con i fatti. Ai nostri giovani impegnati negli esami auguriamo un grosso in bocca al lupo.
(*) direttore “L’Araldo Abruzzese” (Teramo-Atri)