Comunicazione
La velocità non è sempre sinonimo di qualità, anche se è vero pure il contrario, specialmente quando la lentezza ha come unico risultato quello di… arrivare dopo. Corriamo. Sempre. Lo vediamo anche in certa informazione.
Chissà se i ritmi di vita sempre più vorticosi ai quali cerchiamo di stare dietro faticosamente continueranno ad accelerare, oppure un giorno tutto questo sistema vedrà un’inversione, un rallentamento. Nei ritmi di lavoro (quando c’è), nella comunicazione, nell’informazione. Si tornerà ad una formula più “slow”, come quella che ha grande seguito nel settore del cibo, con la ricerca e tutela della qualità e della biodiversità? Difficile dirlo. Certo è che la velocità non è sempre sinonimo di qualità, anche se è vero pure il contrario, specialmente quando la lentezza ha come unico risultato quello di… arrivare dopo. Corriamo. Sempre. Lo vediamo anche in certa informazione.
Sempre di più siamo propensi ad ingurgitare quantità enormi di notizie, senza distinguerne la qualità e la provenienza e con la stessa velocità le risputiamo in rete, spesso senza neppure averle assaporate, figuriamoci digerite! Anche certi strumenti un tempo molto usati come la “lettera al giornale” sembrano avere perso un po’ del loro appeal in favore dei tweet e dei post sui social. Anche qui, il fattore velocità è determinante e non sempre “buon consigliere”.
Scrivere una lettera significa fermarsi, mettere insieme i pensieri, riflettere. E si ha la sensazione che quello scritto resti per sempre o comunque abbia vita più lunga e che un giorno ne dovremo rendere conto. Sulla rete (anche se il web non dimentica) ci illudiamo che tutto sia più semplice, veloce e senza grossi problemi di responsabilità. E che sia sufficiente dire “scusate… la fretta!”.
(*) direttore “La Fedeltà” (Fossano)