Emergenza
Il bilancio si aggrava di ora in ora. Il premier Tsipras ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, lo stato di emergenza e chiesto l’aiuto dell’Unione europea. La Caritas Grecia sta raggiungendo in queste ore le zone colpite per coordinare, con le autorità locali, un piano di aiuti. Nel frattempo ha messo a disposizione diversi alloggi nelle sue strutture di accoglienza per dare così riparo agli sfollati e a chi è rimasto senza abitazione. Il cordoglio di Papa Francesco, dei vescovi greci e del Patriarca ecumenico Bartolomeo
È salito a 79 morti e almeno 550 feriti, tra cui 16 bimbi in gravi condizioni, il bilancio – purtroppo provvisorio – degli incendi che da lunedì 23 luglio stanno devastando intere zone della Grecia, e in particolare la località costiera di Mati, a una ventina di chilometri a nord-est della capitale Atene. Molti sono i dispersi per questo le autorità greche – che sospettano un’origine dolosa dei roghi – temono che il bilancio sia destinato a salire ancora. Si parla di oltre 100 morti. Le case distrutte sono più di 1,500. Il premier Tsipras ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, lo stato di emergenza e chiesto l’aiuto dell’Unione europea. Il Governo greco ha, inoltre, stanziato 20 milioni di euro di fondi straordinari per rispondere alle esigenze dei centri colpiti e aperto un conto corrente per le donazioni. Deciso anche il rafforzamento della vigilanza per evitare possibili casi di sciacallaggio.
Il cordoglio del Papa e delle Chiese. Papa Francesco, in un telegramma, si è detto
“profondamente rattristato nell’apprendere dei recenti incendi in Grecia”
ed ha esteso “la sua sentita solidarietà a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia”. Al cordoglio del Papa si è aggiunto anche quello dell’arcivescovo di Atene e presidente dei vescovi cattolici greci, mons. Sebastianos Rossolatos, che al Sir ha parlato di “un vero inferno. È una carneficina”. “Il bilancio delle vittime e dei feriti aumenta ogni ora di più. L’intensità e la vastità degli incendi – ha affermato l’arcivescovo – rischiano di provocare una vera e propria carneficina. Preghiamo per tutti coloro che hanno perso la vita, che sono rimasti feriti e privi di tutto. Un pensiero particolare vorrei rivolgerlo anche ai tanti che si stanno prodigando nei soccorsi mettendo a rischio la propria vita”.
“Questi fatti – ha sottolineato Rossolatos – devono farci interrogare sul rispetto dell’ambiente che passa anche attraverso il rispetto delle regole. Non ci può essere, infatti, una espansione abitativa senza controllo e senza la necessaria autorizzazione. Disastri come questi trovano le loro cause anche nell’azione indiscriminata dell’uomo”.
“Guardiamo sgomenti i drammatici sviluppi nella regione dell’Attica a causa dei grandi incendi che distruggono vite umane, le proprietà degli abitanti e bruciano la ricchezza vitale delle foreste”: ha scritto in una dichiarazione il Patriarca ecumenico Bartolomeo. “Le nostre preghiere si intensificano e si uniscono a quelle dell’arcivescovo di Atene Ieronymos e dei metropoliti delle regioni colpite” affinché
“Dio aiuti a fermare questo enorme disastro umano ed ecologico,
che ha indubbiamente conseguenze incalcolabili” e “dia forza ai parenti delle vittime e ai feriti”. Il Patriarca dà voce alla “profonda solidarietà e al sostegno della Chiesa Madre” anche per gli “abitanti di Creta e di altre regioni della Grecia che soffrono per gli incendi”.
L’impegno di Caritas Grecia. “In queste ore Maria Alverti, direttrice di Caritas Grecia, sta raggiungendo le zone colpite per coordinarsi con le autorità locali – spiega al Sir Lisetta Milliari, responsabile amministrativa di Caritas Grecia – e stabilire nel dettaglio gli interventi di emergenza così da evitare inutili sovrapposizioni. Abbiamo messo a disposizione un primo stock di generi di prima necessità (vestiti, medicine, cibo) ma i bisogni cambiano di ora in ora. È la stessa Alverti a confermarlo:
“Ogni ora che passa ci rendiamo sempre più conto di quanto sia drammatica la situazione, faremo tutto il possibile per tentare di alleviare le sofferenze di chi è stato colpito da questa tragedia, in particolare le famiglie più bisognose, quelle già duramente colpite dalla crisi economica e indebitate e che negli incendi hanno perso praticamente tutto”. Per loro, fanno sapere da Caritas Grecia, “si sta organizzando un’azione di sostegno specifica anche dal punto di vista psicologico”.
Caritas Grecia ha, inoltre, messo a disposizione diversi alloggi nelle strutture di accoglienza dell’Organizzazione per offrire un riparo immediato, ma anche di medio–lungo termine, alle tante famiglie sfollate, tra cui anche la Neos Kosmos Social House e gli appartamenti dell’Ordinariato Armeno ristrutturati da Caritas Italiana per l’emergenza profughi del 2015, grazie ad un contributo della Conferenza episcopale italiana. Nel frattempo è partita una gara di solidarietà nel Paese con tantissima gente impegnata a raccogliere indumenti, medicine, cibo e generi di prima necessità per le persone colpite. Molti supermercati e aziende stanno raccogliendo acqua e alimentari.
Caritas Italiana in Grecia. Dal 2012, Caritas Italiana collabora con Caritas Grecia in vari progetti di aiuto alla popolazione greca, colpita dagli effetti della crisi economica, anche attraverso la costruzione di “Gemellaggi solidali”, e di supporto all’accoglienza dei migranti lungo la rotta del “corridoio balcanico”. Caritas Italiana supporta inoltre il “Progetto E.L.BA: emergenza lavoro nei Balcani, ed è attiva in Grecia anche attraverso progetti di servizio civile, con la presenza di due giovani “caschi bianchi” da tre anni, che si affiancano ai numerosi volontari locali in azioni di solidarietà. Caritas Italiana ha avviato una raccolta fondi (per info: www.caritasitaliana.it).