Scandali e polemiche
Quando la Chiesa, forse, vuole usare le stesse categorie degli uomini per rispondere o ribadire pensieri, in realtà smaschera la propria debolezza, un po’ come la paura di Pietro. Quando, invece, con serenità si affida al Signore, mettendo in pratica le parole del Papa, diventa profetica e oggi, per essere profetici non ci vogliono comunicati stampa o smentite, ma solo testimonianze
Inutile far finta di niente. La Chiesa di questi tempi è nell’occhio del ciclone. Lo è, scandalisticamente, per la triste vicenda dei preti pedofili, balzata nei giorni scorsi ancora nelle prime pagine dei giornali per il dossier di accuse dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti.
Lo è anche per il problema dei migranti, con le condivisibili prese di posizione dei vescovi in difesa di chi fugge dalla propria terra e nella necessità dell’accoglienza, che provoca proteste e incomprensioni anche in gran parte dei cattolici.
Argomenti diversi, naturalmente, nei quali non vogliamo addentrarci con giudizi, ma che fanno emergere come la Chiesa è oggi al centro di polemiche, alcune costruite anche ad arte.
Un po’ curioso, ad esempio, è il fatto che coloro che la accusano per la pedofilia, la difendano invece per le sue posizioni sugli immigrati e, viceversa, coloro che la accusano sugli immigrati, sono più benevoli per le vicende scandalistiche di altro genere.
Paradossalmente, al di là di tutti i sondaggi, i primi sono coloro che solitamente non sono praticanti, mentre gli altri sono coloro che solitamente vanno a messa.
Questo fa capire che i problemi siano sempre letti, anche per quanto riguarda la Chiesa, più in chiave politica che nella dimensione di una appartenenza e, proprio per questo, appare non solo condivisibile, ma addirittura profetico l’atteggiamento di Papa Francesco, il quale ogni giorno ribadisce, anche di fronte a impensabili accuse che lo chiamano in causa direttamente, la sua serenità nel non voler giudicare, ma di affidarsi unicamente al disegno di Dio e nella “intelligenza” degli uomini. “Date voi il vostro giudizio” ha detto il Papa ai giornalisti che lo incalzavano sulle dure parole di mons. Viganò, dimostrando serenità e onestà d’animo.
Proprio la risposta e la serenità del Papa (che naturalmente non significa eludere i problemi, anzi…) deve essere l ’atteggiamento della Chiesa, spesso sballottata dalle onde tra le tante tempeste del nostro tempo, ma che sempre deve con fiducia rivolgersi al Signore, che tende la sua mano.
Quando la Chiesa, forse, vuole usare le stesse categorie degli uomini per rispondere o ribadire pensieri, in realtà smaschera la propria debolezza, un po’ come la paura di Pietro. Quando, invece, con serenità si affida al Signore, mettendo in pratica le parole del Papa, diventa profetica e oggi, per essere profetici non ci vogliono comunicati stampa o smentite, ma solo testimonianze.
(*) direttore “L’Araldo Lomellino” (Vigevano)