Lettera pastorale
Un testo che ci aiuta a coniugare le tre forme della carità, quella samaritana, quella intellettuale e quella politica. Tre forme che si integrano tra di loro per un obiettivo di crescita integrale della persona umana
Dopo la pausa estiva il nostro settimanale riparte. Con entusiasmo rinnovato, grazie anche ai tanti amici che ci sostengono sia moralmente che materialmente. Un grande grazie a tutti coloro i quali credono in questo servizio di informazione e formazione che svolgiamo a vantaggio dell’intera comunità diocesana. La lunga e solida tradizione de L’Araldo Abruzzese si conferma anche e soprattutto per la ferma volontà del nostro vescovo mons. Leuzzi il quale ha posto come una delle priorità la cura delle comunicazioni. Un forte segno di gratitudine va a tutti i collaboratori che con grande slancio continuano a prestare la loro opera volontaria. Rinnoviamo ancora una volta l’invito a tutti a collaborare anche inviandoci contributi utili per la crescita comune. Assieme alla nostra riprendono tante altre attività, a partire dalla scuola. Su questo argomento ci sarebbe tanto da discutere e poi agire di conseguenza. Ciascuno per il proprio ruolo, nel pieno rispetto delle singole professionalità e della dignità. La centralità della scuola ha bisogno di maggiore concretezza e di un coinvolgimento reale da parte di tutti, nessuno escluso.
Tra le attività che ripartono un posto privilegiato occupa la prima Lettera pastorale del nostro vescovo mons. Lorenzo Leuzzi: “L’oggi di Dio e l’oggi dell’uomo. Lo riconobbero nello spezzare il pane”. Un testo non lungo, di facile lettura, chiaro e decisamente incisivo. Dalla sua lettura emerge una prima importantissima riflessione, la quale fa da legante per tutti gli altri messaggi che compongono la lettera. Il nostro vescovo si rivolge “agli uomini di oggi … di quell’oggi che Papa Francesco definisce come cambiamento d’epoca e non semplicemente un’epoca di cambiamento” riportando anche le parole del Beato Paolo VI a riferimento del Concilio: “… anche noi, noi più di tutti, siamo cultori dell’uomo”. Un servizio rinnovato che si rivolge alla persona umana in un “oggi” che è epoca nuova, “cambiata”.
In siffatto contesto il vescovo indica tre riferimenti importantissimi, tre “pilastri”: “il Vangelo di Luca”, “la celebrazione eucaristica domenicale” e “la sinfonia della carità”. Nel vangelo di Luca si coglie il significato di un cambiamento d’epoca in quanto propone “a tutta l’umanità una nuova prospettiva riassunta nell’avverbio temporale: “oggi”.
Ulteriore riflessione è data dai pericoli dell’oggi: “nel cambiamento d’epoca lo gnosticismo e il pelagianesimo sono vie che conducono i battezzati fuori dalla storia, trasformando il Cristianesimo in un messaggio meramente religioso o sociale”. Mons. Leuzzi ribadisce che “per costruire la Chiesa è necessaria la fede teologale e non una semplice credenza sia pure di carattere religioso”. In tale contesto ben si colloca il prossimo Sinodo dei vescovi sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” … grande e provvidenziale occasione per rispondere al desiderio dei giovani di diventare costruttori della Chiesa e della società e non di rivestire il ruolo di semplici spettatori o teatranti”. A riferimento del secondo pilastro, quello della celebrazione eucaristica domenicale si legge che essa è evento centrale della vita delle nostre comunità nella quale il Risorto parla, nutre e rende missionaria la sua Chiesa”. Il terzo pilastro è dato dalla “sinfonia della carità” e l’icona di riferimento è la parabola del buon samaritano e “non semplicemente del samaritano”.
Un testo che ci aiuta a coniugare le tre forme della carità, quella samaritana, quella intellettuale e quella politica. Tre forme che si integrano tra di loro per un obiettivo di crescita integrale della persona umana. Mons. Leuzzi sottolinea che “mai come in questo momento storico è richiesta una rinnovata passione per la carità intellettuale chiamata a svolgere un ruolo di cerniera tra la carità samaritana e la carità politica”. Rimandiamo alla buona volontà di tutti la lettura del testo della lettera pastorale onde trarre conseguenti azioni operative a servizio della persona umana.
(*) direttore “L’Araldo Abruzzese” (Teramo-Atri)