Politica

Il Paese senza opposizione

La luna di miele tra il governo Conte-Salvini-Di Maio e gli italiani continua alla grande. L’esecutivo giallo-verde può infatti contare su un consenso che non ha precedenti. Tra le numerose motivazioni di questo trend più che positivo c’è la constatazione che, come i fatti dicono in modo eloquente, giocano una partita, al momento, senza avversario. L’opposizione è praticamente assente

I recenti sondaggi del sociologo Ilvo Diamanti confermano quella che è una sensazione diffusa: la luna di miele tra il governo Conte-Salvini-Di Maio e gli italiani continua alla grande. L’esecutivo giallo-verde può infatti contare su un consenso che non ha precedenti.
Tra le numerose motivazioni di questo trend più che positivo c’è la constatazione che, come i fatti dicono in modo eloquente, giocano una partita, al momento, senza avversario. L’opposizione è praticamente assente. Il Centrodestra è prigioniero del “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi” di Silvio Berlusconi nei confronti di Matteo Salvini. Il leader (eterno?) di Forza Italia spera ancora che il leader leghista prima o poi rompa quella che lui considera un’alleanza contronatura con i Cinquestelle e torni a Casa. In attesa, quello che resta del Centrodestra non ha di fatto una proposta politica alternativa da contrapporre all’Esecutivo.
La situazione nel Centrosinistra è, se possibile, peggiore. Dopo la catastrofe elettorale non sembra finire il clima di rissa permanente e di resa dei conti continuamente rinviata, due atteggiamenti che in realtà nascondono (neanche tanto bene) un disorientamento profondo in termini innanzitutto di proposta politica. In un Paese dove la politica non assomigliasse troppo spesso al cabaret, una classe dirigente con tante e tali sonore sconfitte in così poco tempo avrebbe già lasciato. La rottamazione di renziana memoria non dovrebbe essere solo in base all’età, ma anche (o forse prima ancora) in base ai risultati. Renzi per primo dovrebbe trarne le conseguenze.
Quello che ancora non si vede all’orizzonte è un’autocritica degna di questo nome capace, innanzitutto, di elencare il rosario di errori compiuti in così poco tempo.
Eppure una democrazia senza opposizione non è tale quindi c’è da augurarsi che qualcuno in qualche modo riesca a rimettere in campo una proposta credibile, alternativa a quella di Lega e Cinquestelle.
In questa prospettiva sarebbe interessante ragionare, prima che sui contenuti, sul metodo di un’eventuale forza di opposizione. Il metodo della Lega può piacere o no, ma è molto chiaro e si caratterizza prima di tutto per una gestione massimamente accentrata nelle mani del leader Matteo Salvini. I Cinquestelle nella sostanza hanno un metodo molto simile.
Chi voglia concorrere con una proposta alternativa dovrebbe anche riuscire a proporre un metodo alternativo. Uno degli errori di Renzi è stato quello di rincorrere i populismi proprio nel metodo a partire dal “Un uomo solo al comando”. Un metodo alternativo dovrebbe prevedere la capacità di ripartire e rianimare la cosiddetta base, favorire il confronto, usare linguaggi diversi, prediligere il creare condizioni di fiducia piuttosto che alimentare la paura. Segnali in questo senso al momento non ce ne sono e così intanto il Governo continua a giocare da solo.

(*) direttore “La Voce dei Berici” (Vicenza)