Società
Oggi, a Pavia e nel resto della provincia, tanti anziani vivono soli. I figli e gli altri parenti vanno a trovarli quando possono. Ma un pensionato avverte la solitudine anche nel condominio dove abita…
Ormai è una notizia che appare ogni giorno sui giornali. Anziani vittime di truffatori che entrano nelle loro case presentandosi sotto le falsi vesti di tecnici dell’acquedotto o del gas, se non addirittura come rappresentanti delle forze dell’ordine. I poveri pensionati vengono distratti, consentendo così a questi odiosi criminali di sottrarre loro tutti i risparmi, oggetti preziosi e anche i ricordi di una vita. Un fenomeno purtroppo molto diffuso anche in provincia di Pavia, tanto da avere indotto le istituzioni locali (Prefettura, carabinieri e polizia, i Comuni) a promuovere una capillare opera di prevenzione. Sono stati diffusi volantini con consigli utili per gli anziani; in alcuni casi sono state anche organizzate “lezioni anti-truffa”. Adesso si pensa anche di sensibilizzare al problema i più giovani, in modo che i nipoti possano aiutare i nonni a tenere alla larga i truffatori. Tutte iniziative utili. Ma, se ci pensiamo, la questione va anche affrontata con un altro approccio.
Oggi, a Pavia e nel resto della provincia, tanti anziani vivono soli. I figli e gli altri parenti vanno a trovarli quando possono. Ma un pensionato avverte la solitudine anche nel condominio dove abita. Presi come siamo da un individualismo senza freni, fatichiamo quasi a salutare l’anziano che vive nel nostro palazzo, non ci preoccupiamo di sapere come sta e di chi lo viene a trovare. Solo rialzando gli occhi dallo smartphone che scandisce i tempi delle nostre giornate, potremo di nuovo accorgerci di chi vive accanto a noi e, magari, aiutarlo anche a evitare brutti incontri.
(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)