Paolo VI
Alcune linee del Pontificato di Montini… ancora di grande attualità
Paolo VI è stato un Papa di grandissimo valore, pur fra molte e grosse difficoltà. Basterebbe ricordare la conclusione del Concilio, le fughe in avanti, le contestazioni del ’68.
Vorrei individuare una delle linee del suo pontificato. Nella Ecclesiam suam, al n. 67 afferma: “La Chiesa si fa parola; la Chiesa si fa messaggio; la Chiesa si fa colloquio”. Alcuni ebbero paura: il dialogo poteva significare perdita di identità. Anticipava l’idea della Chiesa in uscita di Papa Francesco.
Un’altra espressione nella Populorum progressio è al n. 85: “..il mondo soffre per mancanza di pensiero”. L’idea è ripresa da Benedetto XVI nella Caritas in veritate, a conferma che la crisi aveva origini più lontane e profonde.
Di fronte ad una società organizzata attorno all’idea del possesso, solo un pensiero rinnovato può trarci fuori dal pensiero unico calcolante.
C’è tuttora necessità di un pensiero che non tema confronti, capace di nuove scoperte, stupito ma non chiuso di fronte alle nuove idee.
Nella Octogesima adveniens c’è un invito alla partecipazione alla vita sociale e alla politica, con un passaggio in cui l’utopia diventa una risorsa. Al n. 37 dice, dopo aver messo in guardia dai rischi: “Bisogna (…) riconoscere che questa forma di critica della società esistente stimola spesso l’immaginazione prospettica. (…) Lo Spirito del Signore, che anima l’uomo rinnovato nel Cristo, scompiglia senza posa gli orizzonti dove la sua intelligenza ama trovare la propria sicurezza, e sposta i limiti dove si rinserrerebbe volentieri la sua azione; egli è abitato da una forza che lo sollecita a sorpassare ogni sistema e ogni ideologia”.
Infine, la Evangelii nuntiandi è un documento straordinario e una sorta di testamento spirituale che ha un’idea di evangelizzazione come incontro con Dio, fino a volerlo vedere e abbandonarsi a lui. In quel documento c’è l’idea del cammino di santificazione dei fedeli laici al n. 70: “Il loro compito, primario e immediato (…), è la messa in atto di tutte le possibilità cristiane ed evangeliche nascoste, ma già presenti e operanti nelle realtà del mondo. Il campo proprio della loro attività evangelizzatrice è il mondo vasto e complicato della politica, della realtà sociale, dell’economia…”. Le possibilità presenti sono dovute all’azione dello Spirito nella storia umana.
Non possiamo dimenticare nella Evangelii nuntiandi il rapporto del Vangelo con le culture che ha ispirato la teologia argentina del popolo e di Papa Francesco, che vi ha fatto riferimento diverse volte.
(*) direttore “Il Momento” (Forlì-Bertinoro)