Cinema
Battute finali per la 13ª edizione della Festa del Cinema di Roma. Oggi è stato presentato l’ultimo film di Paolo Virzì, “Notti magiche” (in sala l’8 novembre), una commedia che si tinge di giallo sullo sfondo dell’estate dei Mondiali di calcio del 1990, disputati in Italia
Giunti alle battute finali di questa edizione della Festa del Cinema di Roma, sotto la direzione di Antonio Monda, è stato presentato oggi (27 ottobre) all’Auditorium Parco della Musica l’ultimo film di Paolo Virzì, “Notti magiche” (in sala l’8 novembre), una commedia che si tinge di giallo sullo sfondo dell’estate dei Mondiali di calcio del 1990, disputati in Italia. Ecco il punto con il Sir e la Commissione nazionale valutazione film della Cei (Cnvf).
“Notti magiche”
Diciamolo subito, con “Notti magiche” il regista Paolo Virzì fa un omaggio al cinema e al suo mondo, costruendo una sua personale visione con richiami a Federico Fellini e a “La dolce vita” – richiami visivi, narrativi e persino nelle musiche omaggiando le note di Nino Rota –, cui si aggiungono tracce, inoltre, degli sguardi di Paolo Sorrentino e della sua “Grande bellezza”.
Lo stesso Virzì ha dichiarato: “Questo film è un atto d’amore, e forse di gratitudine, nei confronti di quello che probabilmente è stato il fenomeno culturale di maggiore rilevanza internazionale dell’Italia contemporanea, ovvero il nostro cinema”. Una visione che poggia sul bagaglio di esperienze e incontri del regista livornese maturati nel corso degli anni romani. “Sono anni – prosegue Virzì – che riempio quadernetti di appunti, ricordi, invenzioni, ritrattini, immaginando una folla di personaggi per un ipotetico film sul mito del cinema così come lo avevo vissuto quando ero sbarcato a Roma da ragazzo”.
“Notti magiche”, scritto da Virzì insieme a Francesco Piccolo e Francesca Archibugi, segue le vicissitudini di tre giovani finalisti del Premio Solinas, tre aspiranti sceneggiatori che si incontrano a Roma e condividono la vorticosa immersione nel mondo del cinema nel corso di un’estate, con il clima di “Italia ’90”. Tanti gli omaggi ai grandi della storia del cinema italiano, Fellini in testa, colto sul set del suo ultimo film “La voce della Luna”. Non mancano però anche le stranezze, il racconto comico e grottesco di quanti popolano il circo cinematografico, tra professionisti, improvvisati, cialtroni e sognatori.
Il film emana grande atmosfera. Si intuisce il desiderio di Virzì di comporre, da un lato, un bilancio, volgendo lo sguardo alla storia del cinema che lui ha tanto amato e incontrato; dall’altro, il piacere di scommettere su giovani di talento, i tre protagonisti Mauro Lamantia, Giovanni Toscano e Irene Vetere.
Un film coraggioso, nostalgico, esilarante e per certi versi sovraccarico. Virzì compone un mosaico di volti e situazioni cinematografiche, legandole con una storia di formazione alla professione e alla vita. Un film bello, audace, anche se non sempre compatto e solido. Dal punto di vista pastorale, l’opera è complessa, problematica e adatta per dibattiti.
Il bilancio di questa edizione
Con “Notti magiche”, arriva anche un bilancio di questa edizione della Festa del Cinema. Gli elementi forti sono stati indubbiamente gli “Incontri ravvicinati”, soprattutto con i divi hollywoodiani Martin Scorsese, Cate Blanchett e Sigourney Weaver. Gli Stati Uniti di fatto sono l’industria culturale di riferimento del direttore Monda, un cinema che conosce bene, che abita e che ha voluto riavvicinare a Roma.
In dieci giorni abbiamo visto molti film che hanno indagato le problematiche degli Usa, tra disagio sociale (“Fahrenheit 11/9”), discriminazioni della popolazione afroamericana (“Green Book”, “Se la strada potesse parlare” e “The Hate U Give”) e sguardi problematici sulla famiglia, sul rapporto genitori-figli (“Beutiful Boy” o “Erased Boy”). Inoltre, da segnalare alcune belle pagine di cinema come l’omaggio a Robert Redford in “The Old Man & the Gun” o al mito di Stanlio & Ollio nel poetico biopic interpretato da Steve Coogan e John C. Reilly.
I punti critici: forse uno sguardo e una selezione troppo sbilanciati verso il Paese a stelle e strisce a discapito di un cinema europeo e mondiale che sono apparsi più defilati. La compagine italiana, seppur ridotta, è stata comunque valida e convincente, in testa Paolo Virzì e Edoardo De Angelis.
Per concludere, va riconosciuto il merito di aver scommesso su iniziative educational come la pre-apertura dedicata alla memoria e al ricordo della Shoah, a 80 anni dalle leggi razziali e a 75 anni dal rastrellamento del ghetto di Roma, così come su incontri legati al cinema restaurato (“La Grande Guerra”, “San Michele aveva un gallo” e “Sapore di mare”). Ancora, da rimarcare l’ottimo lavoro di sinergia tra la Festa e le iniziative di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela che lavora con giovani e scuole. Non resta che dare appuntamento alla Festa del Cinema edizione 14…