Colletta alimentare
Sabato 24 novembre come ogni anno torna la Colletta alimentare, un modo per aiutare concretamente quelle famiglie e quelle persone che anche da noi, in questa terra dove la qualità della vita è in cima alle classifiche nazionali, vive nella povertà, quella vera.
È un po’ come andare a fare la spesa al supermercato pensando che domani avrai amici a pranzo. Nel carrello metti qualcosa in più, pensando anche a loro, anzi cerchi qualcosa che faccia loro piacere, non daresti ai tuoi ospiti un pasto fatto di avanzi e di cose che non ti piacciono. Ecco, è come fare la spesa pensando ad un pranzo con amici, ma con un paio di differenze. La prima: quegli amici molto probabilmente non li conosci e forse non li hai mai visti. E allora viene da pensare: “Perché dovrei invitarli a pranzo?”. La seconda: domani senza di te è possibile che quelle persone saltino il pasto o facciano fatica a mettere insieme il pranzo con la cena. E allora le cose cambiano e nel carrello ci possiamo davvero mettere qualcosa in più…
Sabato 24 novembre come ogni anno torna la Colletta alimentare, un modo per aiutare concretamente quelle famiglie e quelle persone che anche da noi, in questa terra dove la qualità della vita è in cima alle classifiche nazionali, vive nella povertà, quella vera. La colletta alimentare è un buon esercizio, fa bene a tutti, fa bene alla salute. Non è un modo per dare via il superfluo, anche se per molti è così, è un gesto efficace per ridare valore alle cose, anche ai prodotti di tutti i giorni che spesso compriamo distrattamente. I nostri anziani ci hanno insegnato che in una famiglia dove si mangia in tre, si mangia anche in quattro, rinunciando a qualcosa, ma guadagnandoci in umanità. E arrivavano spesso da esperienze ben più dure di povertà e di stenti. Facciamo tesoro di quell’insegnamento.
(*) direttore “La Fedeltà” (Fossano)