70° Dichiarazione universale
Quella che doveva essere un impegno per tutti gli Stati che l’hanno firmata resta purtroppo una dichiarazione di intenti, un principio cui tendere. O poco di più. Già perché quello che sembrerebbe “naturale” ed ovvio, ossia che gli esseri umani – tutti – nascono liberi e uguali in dignità e diritti nella realtà dei fatti non è così. Ci sono uomini e donne che nascono già schiavi, con la dignità calpestata, privi di ogni diritto. In tante parti del mondo. Oggi. In questo momento
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Esordisce così la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo di cui ricorrono i 70 anni proprio in questi giorni.
Quella che doveva essere un impegno per tutti gli Stati che l’hanno firmata resta purtroppo una dichiarazione di intenti, un principio cui tendere. O poco di più. Già perché quello che sembrerebbe “naturale” ed ovvio, ossia che gli esseri umani – tutti – nascono liberi e uguali in dignità e diritti nella realtà dei fatti non è così. Ci sono uomini e donne che nascono già schiavi, con la dignità calpestata, privi di ogni diritto. In tante parti del mondo. Oggi. In questo momento.
La fiaccolata “#diritti a testa alta” che si è tenuta anche a Fossano lunedì sera è stata un piccolo gesto per non spegnere la speranza in un mondo in cui quei diritti siano reali, garantiti, rispettati. Pochi giorni fa Gino Strada in un’intervista legata a questa ricorrenza ha sottolineato: “O noi crediamo che gli esseri umani siano tutti uguali in dignità e diritti, oppure… Se non ci crediamo questa è la logica della guerra. Se c’è ancora chi si pensa superiore, si introduce un elemento di guerra, di odio”. Serve ripartire da una logica di uguaglianza di diritti di dignità. Che ci faccia guardare chi abbiamo di fronte come fratello e non come nemico. Un discorso che non c’entra nulla con il buonismo e neppure con le responsabilità di chi sbaglia e deve pagare. Qui si parla di umanità.
(*) direttore “La Fedeltà” (Fossano)