Manovra
Conferma del bonus bebé e bonus asilo più ricco, possibilità di posticipare il congedo di maternità, allungamento del congedo di paternità, carta famiglia. Sono alcuni degli interventi messi in campo dalla manovra finanziaria 2019 a sostegno della maternità e dei nuclei familiari
Dalla possibilità per le future mamme di lavorare fino al nono mese di gravidanza per poter usufruire dei cinque mesi congedo di maternità interamente dopo il parto, al prolungamento del congedo di paternità fino a cinque o addirittura sei giorni. Confermato il bonus bebè e più consistente il bonus per l’asilo nido, istituita una carta famiglia per chi ha almeno 3 figli. Queste alcune delle misure a sostegno dei neogenitori e delle famiglie con figli contenute nella Legge di bilancio 2019, che ha avuto il via libera a fine dicembre dal Parlamento. In attesa dei relativi decreti attuativi, ecco i principali interventi.
Congedo maternità e paternità. Il “pacchetto famiglia” prevede che le future mamme possano scegliere di lavorare fino al nono mese di gravidanza (con il nullaosta del medico) per poter usufruire dei cinque mesi congedo di maternità interamente dopo la nascita del bebè, mentre viene confermato il congedo di paternità e allungato, rispetto al 2018, di un giorno. Entro cinque mesi dalla nascita, i neopapà potranno pertanto usufruire del “5+1”, ossia cinque giorni ai quali, a determinate condizioni, se ne potrà aggiungere un sesto che verrà detratto da quelli previsti per le mamme.
Confermato bonus bebè. Dopo un’iniziale retromarcia, il Governo ha confermato il bonus bebè da richiedere all’Inps: per i primi dodici mesi di vita del bambino sarà erogato un assegno di 192 euro al mese con Isee pari o inferiore a 7000 euro (la somma scende a 80 euro negli altri casi). Per l’arrivo di un secondo figlio è previsto un incremento del 20% delle suddette somme.
Aumentato bonus asilo nido. Passa invece da 1.000 a 1.500 euro l’anno, per tre anni, il bonus erogato dall’Inps per aiutare i genitori a sostenere la spesa per la retta degli asili nido pubblici o privati o per contribuire alla spesa legata all’assistenza a domicilio di piccoli di età inferiore ai tre anni affetti da disabilità gravi. Al momento l’aumento di 500 euro è previsto per il triennio 2019-2021.
Incentivi per seggiolini auto “sicuri”. Dopo i tristi episodi di cronaca di piccolissimi “dimenticati” in auto dai propri genitori e a seguito della legge ad hoc varata nei mesi scorsi, la manovra prevede lo stanziamento di un fondo di un milione per il 2019 e di un altro milione per il 2020 per incentivare l’acquisto di un dispositivo di sicurezza che, tramite un allarme sonoro collegato al seggiolino, possa avvertire papà e mamme della presenza del bambino all’interno dell’abitacolo.
Smart working: precedenza per i genitori di bimbi disabili. Qualora le aziende si avvalgano di questo modello lavorativo libero da vincoli di orario, gli accordi dovranno dare la precedenza alle domande delle mamme nei tre anni che seguono il congedo di maternità o dei genitori (mamme e papà) di figli con disabilità.
Terreni in comodato per famiglie numerose. Per i genitori che nel corso del triennio 2019-2021 avranno il terzo figlio, è prevista la concessione di terreni in comodato d’uso gratuito per almeno 20 anni.
Carta famiglia per chi ha almeno tre figli. La manovra prevede inoltre lo stanziamento di 1 milione per ogni anno del triennio 2019-2021 per la carta famiglia, tessera con cui è possibile ottenere sconti sull’acquisto di determinati beni e servizi, e riduzione di determinate tariffe per le famiglie con un minimo di tre figli di età non superiore ai 26 anni.
Fondo per conciliare famiglia e lavoro. Cento milioni annui sono previsti per sostenere le politiche destinate alle famiglie, di cui una parte andrà ad incentivare il welfare aziendale per permettere ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti di conciliare al meglio vita privata e lavoro.
Caregiver familiari. Incrementato di 5 milioni l’anno per il triennio 2019-2021 il fondo per sostenere i caregiver, ossia coloro che assistono familiari non autosufficienti.