Settimanali cattolici

Liberi e senza paura

Non verremo meno alla difesa della libertà di stampa di cui ci sentiamo espressione e soprattutto sosterremo le voci dei deboli e dei poveri, compresi gli immigrati nel nostro Paese. Non è tollerabile che, soprattutto da parte dei governanti, si continui ad usare verso di loro parole di disprezzo e a proporre norme che disattendono la loro umana dignità. I settimanali cattolici non devono servire padroni “di questo mondo”. L’informazione che propongono si ispira unicamente al Vangelo e alla Chiesa e la loro esistenza si basa sul sostegno dei lettori che scelgono una parola di verità e umanità

Riprendiamo, cari lettori, il nostro servizio giornalistico dopo la pausa natalizia. Con il 2019 appena iniziato abbiamo davanti ancora un tratto di strada da percorrere insieme.
Mi sembra giusto ripartire innanzitutto ringraziando chi ci segue e ci sostiene leggendoci tutte le settimane: i vecchi abbonati che con fedeltà desiderano ricevere Il Cittadino e i nuovi che, dopo averlo avuto per qualche tempo in omaggio, hanno deciso di condividerne lo stile, i contenuti e gli obiettivi.
Un sostegno che, insieme a quello della Curia arcivescovile, diventa decisivo per il futuro del settimanale. Non mancano, infatti, le difficoltà economiche; preoccupa molto la diminuzione graduale fino alla soppressione dei contributi della legge sull’editoria decisa per i prossimi anni da un Governo a cui evidentemente non interessa il servizio dei settimanali cattolici d’Italia, oltre che di un grande quotidiano come Avvenire.
“Ce ne faremo una ragione”, come usano ripetere quelli che ci governano; ma continueremo il nostro lavoro giornalistico, che consideriamo una missione come voce dei cattolici genovesi. Un lavoro che non è mai stato “una pacchia” per nessuno!
La nostra voce non scadrà mai nell’arroganza o in un linguaggio becero che spesso abbiamo sentito utilizzare da personaggi del panorama partitico, in evidente contraddizione con il loro ruolo istituzionale; una voce, la nostra, che mai fomenterà la cattiveria e l’odio che stanno ammorbando diversi ambienti della politica italiana e della società civile.
Nel contempo, non verremo meno alla difesa della libertà di stampa di cui ci sentiamo espressione e soprattutto sosterremo le voci dei deboli e dei poveri, compresi gli immigrati nel nostro Paese. Non è tollerabile che, soprattutto da parte dei governanti, si continui ad usare verso di loro parole di disprezzo e a proporre norme che disattendono la loro umana dignità.
I settimanali cattolici non devono servire padroni “di questo mondo”. L’informazione che propongono si ispira unicamente al Vangelo e alla Chiesa e la loro esistenza si basa sul sostegno dei lettori che scelgono una parola di verità e umanità.
Per questo ci sentiamo liberi e senza paure; soprattutto quando riportiamo la voce dei nostri Pastori: Papa e Vescovi.
Per questo, inoltre, ci mettiamo a servizio delle molteplici espressioni diocesane. Serviremo parrocchie e realtà aggregative, con particolare attenzione al mondo del volontariato e del no-profit, al quale la manovra finanziaria ha incredibilmente raddoppiato l’imposizione fiscale. Vigileremo se la promessa di rivedere tanto ardire sarà mantenuta!
I giornali cattolici hanno una lunga tradizione di attenzione alla vita del Paese e sono allergici ad ogni rigurgito di nazionalismo, populismo e sovranismo che, a livello addirittura planetario, stanno di nuovo seducendo cuori ingenui e teste smemorate.
Cari lettori, se condividete i nostri obiettivi e lo stile che ci caratterizza, sosteneteci!

(*) direttore “Il Cittadino” (Genova)