Analisi
Storia, cultura, società, spiritualità sono aspetti della profonda vicinanza tra i due Paesi al di qua e al di là delle Alpi. E la costruzione europea – con personaggi del calibro di De Gasperi, Schuman, Spinelli, Monnet – è uno degli elementi forti che legano Roma con Parigi. Chi oggi vorrebbe dividere, per calcolo politico o elettorale, Italia e Francia dovrebbe tener conto di questa realtà
La Francia e l’Italia hanno conosciuto nello scorso febbraio una crisi diplomatica senza precedenti dalla fine della seconda guerra mondiale. Una crisi totalmente inedita tra due nazioni fondatrici dell’Unione europea. Ricordiamo le tensioni sempre più acute da alcuni mesi, lo scambio di battute poco eleganti tra alcuni dirigenti politici, la provocazione sul territorio francese di un importante politico italiano con alcuni che ha incontrato i gilet gialli, il richiamo dell’ambasciatore di Francia a Parigi per consultazione. Ormai, per fortuna, la tensione sembra superata.
I presidenti Sergio Mattarella ed Emmanuel Macron, con il loro sguardo alto e la loro autorevolezza, si sono impegnati per superare le difficoltà. Certamente non tutte le difficoltà.
Sappiamo che sono piuttosto consueti i problemi diplomatici e politici tra gli Stati: esiste una concorrenza economica inevitabile, le visioni politiche non sono le stesse… Ma i problemi sono fatti per essere affrontati, allo scopo di trovare le soluzioni migliori nell’interesse generale, per il bene comune. Bisogna affrontarli positivamente, con uno spirito europeo, cioè senza mai dimenticare la vicinanza dei due Paesi: vicinanza geografica, culturale, storica, spirituale. Si parla in Francia dei “cugini italiani”, espressione che da l’immagine della famiglia, dove si può litigare, ma nella quale i legami devono essere sempre forti, resistenti.
Il Rinascimento è stato il tempo di scambi culturali strettissimi, la Francia deve tanto agli artisti italiani. Tra i più famosi, Leonardo da Vinci influenzò molto gli artisti francesi. Una grande mostra, frutto della collaborazione tra i due Stati, è organizzata nel 2019 per il cinquecentesimo della sua morte.
Nell’Ottocento, la costruzione dell’unità italiana deve molto al sostegno della Francia. La Francia ha poi accolto con generosità esuli antifascisti durante il fascismo, che partecipavano alla Resistenza e alla guerra contro il nazismo.
Il pensiero cattolico italiano è legato ai grandi filosofi e teologi francesi come Jacques Maritain e Henri de Lubac, e l’arte contemporanea francese è debitrice verso i futuristi italiani.
I flussi intellettuali sono intensi, in ogni tempo e ambito culturale. Gli scrittori italiani sono tra gli autori più venduti nelle librerie francesi, da Italo Calvino a Umberto Eco, da Elena Ferrante a Alessandro Baricco, senza dimenticare Andrea Camilleri e, per i fumetti, Hugo Pratt con il suo Corto Maltese. Non si può nemmeno trascurare la potenza del cinema italiano nella cultura francese. La cucina italiana è ovunque presente in Francia, non soltanto attraverso le storiche pizzerie, ma anche con ristoranti di alto livello gastronomico e con negozi che diffondono tutti i migliori prodotti che l’Italia può offrire.
Bisognerebbe evocare anche gli scambi di merci e di turisti favoriti dallo sviluppo delle strutture create per superare gli ostacoli naturali: i trafori del Moncenisio, del Colle di Tenda, del Monte Bianco. Quest’ultimo inaugurato nel 1965 dai presidenti Charles de Gaulle e Giuseppe Saragat, ha evidenziato la collaborazione economica, tecnica e scientifica italo-francese. Oggi le discussioni vertono invece sulla realizzazione della linea Torino-Lione.
Per fare un altro esempio della vicinanza tra i due Paesi e i due popoli, si può ben dire che tanti giovani italiani hanno studiato, e studiano, in Francia e viceversa approfittando del programma europeo Erasmus.
Comunque, non mancano le ragioni per sottolineare la forza di legami di ogni tipo, più forti delle ragioni di tensione.
I politici che per ragioni contingenti tendono a dividere Italia e Francia dovrebbero seriamente considerare tutte le occasioni di fratellanza tra i due popoli, sempre più vicini.
Il capitolo più intenso di questa storia di fratellanza è senza dubbio la costruzione europea che deve tanto a personalità lungimiranti dalle due parti dell’Europa, come Robert Schuman e Alcide De Gasperi, Altiero Spinelli e Jean Monnet. La fratellanza radicata nella storia e nella cultura sarà sempre più forte delle attuali asperità e peripezie politiche.