Cronaca

Una Chiesa viva non è “serva”, se non serva di Dio

Molte volte il Vescovo Monsignor Cavina ha deciso di sorvolare su attacchi personali che pure gli hanno sempre causato tristezza e dolore. Ma questo ennesimo attacco alla Chiesa carpigiana assieme al suo Vescovo ha veramente passato il segno. E tacere non sarebbe giusto

La redazione di Notizie, a nome di tutta la comunità diocesana, esprime piena solidarietà e vicinanza al Vescovo Francesco Cavina di fronte ai reiterati attacchi diffamanti a mezzo stampa che anche in questi giorni hanno colpito la sua persona, il suo ministero e tutta la Chiesa carpigiana. Nei giorni scorsi infatti sono apparsi diversi articoli, sulla stampa locale e nazionale, che riportano il presunto coinvolgimento del nostro Vescovo in ipotesi di illeciti penali perpetrati da politici locali. In particolare, l’ipotesi è che un ex amministratore comunale – per ottenere appoggi alla sua candidatura – avrebbe inteso finanziare iniziative pubbliche in concomitanza con iniziative e festività religiose.

Il Vescovo Monsignor Cavina è pastore e guida della Diocesi di Carpi. Per questa Chiesa – così duramente colpita dal sisma del 2012 – mantiene contatti con le istituzioni che la città ha democraticamente eletto e si relaziona con il mondo del lavoro, economico-imprenditoriale, culturale, etc… per tutelare e promuovere la presenza della Chiesa nella comunità. E lo fa senza trascurare né il governo della Chiesa carpigiana, né la sua guida spirituale e pastorale.

Abbiamo sempre espresso piena fiducia nell’operato della magistratura, la quale ha già accertato l’assenza di qualsivoglia profilo di responsabilità in capo al Vescovo che sarebbe semmai vittima delle lotte politico-elettorali interne a Partiti locali.

In questo clima sordido, di generale attacco alla Chiesa universale, è ancor più triste e doloroso che articoli di stampa locale (rif. Voce del 4 aprile 2019, a firma del Direttore Florio Magnanini), dipingano il Vescovo di Carpi come un arrivista “romano”, dedito e versato a relazioni con i mondi “che contano” per fini più personali che ecclesiali e tutto a discapito della Chiesa di Carpi, descritta come violentemente a lui asservita e prona.

Chi scrive questi articoli parla della Chiesa di Carpi, ma non la conosce; parla del Vescovo, ma non lo conosce e di certo non riconosce nel Vescovo il Pastore e la guida che il Papa ha inviato a questa nostra Diocesi che è stata visitata in questi sette anni di episcopato da ben due Pontefici. Come non ricordare la visita voluta e decisa dal Papa in persona che impose alla Diocesi di organizzarsi per vivere così due momenti che avrebbero fatto la storia di Carpi: la riapertura della Cattedrale il 25 marzo e la visita di Papa Francesco il 2 aprile 2017.

Molte volte il Vescovo Monsignor Cavina ha deciso di sorvolare su attacchi personali che pure gli hanno sempre causato tristezza e dolore.
Ma questo ennesimo attacco alla Chiesa carpigiana assieme al suo Vescovo ha veramente passato il segno. E tacere non sarebbe giusto.

La Chiesa di Carpi è una Chiesa viva e una Chiesa viva non è “serva” di nessuno, se non del suo Signore.
Ne sono esempio le molte attività e iniziative che la vedono protagonista nel mondo del sociale, dell’handicap, dell’integrazione, della fragilità, della famiglia, della scuola, della cultura, etc…
I fedeli della Chiesa di Carpi, i suoi sacerdoti, religiosi e religiose, italiani e stranieri, operano quotidianamente e con spirito di servizio per custodire la bellezza della fede, per essere segno del Signore nella propria terra, in ogni parrocchia.
In tutti questi ambiti ed attività il Vescovo Monsignor Cavina è di incoraggiamento, guida e sostegno come la sua vocazione e il suo servizio impone e richiede.
Che il Signore ce lo custodisca per molti anni.

(*) direttore “Notizie” (Carpi)