Verso le elezioni amministrative
In vista della tornata amministrativa del 26 maggio che vede coinvolte diverse amministrazioni del nostro territorio si è risvegliata un’antica passione. E che questa fosse terra di accesi dibattiti e di schermaglie più che vivaci, lo aveva ricordato anche Papa Francesco nel suo famoso discorso in piazza del Popolo la mattina del primo ottobre 2017
Tutti a parlare di politica. A proporre soluzioni. Ad avanzare proposte. A presentare liste di nomi e programmi che spaziano su ogni versante. Non c’è argomento o settore della nostra comunità che non sia preso in considerazione. E c’è anche il tempo per le repliche, per polemizzare a destra e a manca. Per rimbeccare, precisare, controbattere.
In vista della tornata amministrativa del 26 maggio che vede coinvolte diverse amministrazioni del nostro territorio si è risvegliata un’antica passione. E che questa fosse terra di accesi dibattiti e di schermaglie più che vivaci, lo aveva ricordato anche Papa Francesco nel suo famoso discorso in piazza del Popolo la mattina del primo ottobre 2017. Ce ne stiamo accorgendo tutti quanti, ed è anche un bene che ciò accada, tenuto conto di quanto emerge in queste settimane che precedono il voto per l’elezione dei sindaci.
Si dibatte di ogni argomento: dalle piste ciclabili alla Tari; dalla sicurezza nelle scuole al welfare; dalle rette degli asili nido allo sviluppo delle frazioni; dallo spopolamento del centro storico all’annosa questione dei parcheggi vicini alle mura cittadine; dallo sviluppo del mercato del lavoro alle infrastrutture e alla chiusura della E45. L’elenco potrebbe essere infinito.
Anche qua, lo ammetto, a volte arranchiamo nel seguire le varie presentazioni e i dibattiti a Cesena e nelle cittadine vicine. Da un lato è positivo annotare come ancora ci si possa accalorare per le vicende della città dell’uomo. Dall’altro viene da chiedersi perché questo succeda in maniera così evidente solo nell’imminenza delle urne. Forse un po’ di colpa ricade anche su noi operatori nei mass media che puntiamo maggiore attenzione solo in certi frangenti. O forse, sarebbe bene non dimenticare che l’interesse per il bene comune non dovrebbe mai venire meno e che l’agire politico deve assumere la prospettiva del bene dell’intera collettività. Tutti i giorni dell’anno.
“La bacchetta magica non funziona in politica”, ricordava papa Francesco nel suo discorso a Cesena. Inutile pensare di potere avere una risposta pronta per ogni richiesta. “Un sano realismo – indicava ancora Bergoglio – sa che la migliore classe dirigente non può risolvere in un baleno tutte le questioni”. Eccola la ricetta, allora: il sano realismo, fatto di concretezza e di proposte realizzabili e possibili. Inutile promettere la luna. La politica (e i politici aggiungo io) non può essere “né serva né padrona, ma amica e collaboratrice; non paurosa o avventata, ma responsabile e quindi coraggiosa e prudente nello stesso tempo”.
Una bussola per non navigare a vista. Un impegno e uno stimolo per guardare avanti.
(*) direttore “Corriere Cesenate” (Cesena-Sarsina)