Ambiente
Si respira per l’ambiente una attenzione nuova: bene ha fatto dunque la parrocchia di Bibione a legare gli appuntamenti dell’estate al tema: “E… state responsabili. La cura del Creato è cura di te”. Una responsabilità stimolata con incontri, presentazioni, serate di teatro, meditazioni…
Per l’ambiente si respira un’attenzione nuova. Finalmente. Dopo impegni presi – e poco mantenuti – a livello politico e protocolli traditi (Kyoto docet), un movimento dal basso, sempre più ampio e condiviso anche dai giovani, si fa strada.
Ma piace ricordare che, fin dal 2015, un altro ci aveva pensato, manifestando d’avere a cuore quell’ambiente che, per chi crede, è il Creato. Già quattro anni fa Papa Francesco, quasi stupendo per l’argomento, ha dato alla luce l’Enciclica Laudato Si’, nella quale si è fatto portavoce di una nuova alleanza necessaria tra l’uomo e la terra, entrambi feriti. La radice sta nel Cantico delle Creature, ma l’Enciclica va oltre la lode: è un monito d’impegno per la terra, casa comune di tutti i popoli. Scrive il papa: “Questa sorella protesta per i mali che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei”. Non trascura i cambiamenti climatici, l’emergenza acqua, la perdita delle biodiversità. Noi, discendenti di Adamo, abbiamo dato vita a “una iniquità planetaria”.
Eppure il Creatore, come cantano i Salmi, ha lasciato le sue impronte nei cieli, la sua firma in ogni filo d’erba, granello di sabbia, onda del mare e profumo di bosco. Luoghi che ammireremo dalle nostre mete di vacanza. L’auspicio è che possano farsi promemoria d’impegno e di un pensiero di gratitudine per la bellezza ricevuta.
Bene ha fatto dunque la parrocchia di Bibione a legare gli appuntamenti dell’estate al tema: “E… state responsabili. La cura del Creato è cura di te”. Gancio al sinodo panamazzonico di ottobre, dedicato all’ecologia integrale: uomo e ambiente si salvano insieme. Una responsabilità stimolata con incontri, presentazioni, serate di teatro, meditazioni, a partire da quella del cardinale Peter Turkson, braccio destro di Papa Francesco nella stesura della Laudato Si’, spiegata in sette verbi: perché la salvaguardia è intenzione che deve farsi pratica.
Nei prossimi giorni, alla XIII Festa dell’Avvenire e del settimanale diocesano Il Popolo, sarà presente Licia Colò, conduttrice televisiva che alla natura, all’ambiente e agli animali ha dedicato la vita, non solo professionale.
L’Italia, pur non esente da episodi negativi, si comporta bene: dal primo gennaio 2019 ha messo al bando i cotton fioc, dal 2020 la plastica usa e getta e nei cosmetici; è prima in Europa per riduzione dei rifiuti, riciclo e differenziata.
Bibione non è da meno: prima località italiana ad aver bandito dalla spiaggia il fumo di sigaretta; nove km di pista ciclo pedonale che tiene lontane le auto dal litorale; zone naturalistiche ricche di specie dai nomi fascinosi come il lino delle fate.
Anche le nostre università si adeguano: Venezia propone Scienze ambientali, Udine Scienze per l’ambiente e la natura. Pure nel resto dello Stivale ingegneria e chimica diventano green e studiano i biomateriali.
I giovani sono sensibili: a scuola le lezioni di riciclo ed ecologia; sui social Greta. È bello vederli impegnati. Ma ancor più bello, e doveroso, è far sì che ricordino che questo impegno ha un fine primo e concreto nel bene del pianeta, ma ne ha pure un altro, che tutto abbraccia, contempla e muove. La responsabilità per il dono ricevuto, da lasciare ai fratelli che verranno dopo se non perfetto almeno integro, così come ci è stato donato.
(*) direttore “Il Popolo” (Concordia-Pordenone)