Ottobre missionario
Intervista al direttore della Fondazione Missio e dell’Ufficio di Cooperazione missionaria tra le Chiese, che racconta il ruolo di questo organismo pastorale della Cei e l’importanza di questo mese perché la Chiesa “anche nella realtà italiana diventi realmente missionaria”.
“Come Pontificie opere missionarie (Pom) siamo abituati a vivere intensamente l’ottobre missionario da 93 anni, da quando nel 1926 l’Opera della propagazione della fede propose a papa Pio XI di indire una Giornata annuale in favore dell’attività missionaria della Chiesa universale. Quest’anno l’appuntamento è Straordinario perché ci viene chiesto di fare un passo nel percorso di conversione pastorale per una Chiesa in uscita. Perché anche nella realtà italiana diventi realmente missionaria, andando verso coloro che conoscono solo superficialmente Gesù Cristo o non hanno mai aderito al Vangelo”. Così don Giuseppe Pizzoli, direttore della Fondazione Missio e dell’Ufficio di Cooperazione missionaria tra le Chiese, ci introduce al ruolo di questo Organismo pastorale della Cei, in occasione del Mese straordinario missionario voluto da papa Francesco per “aiutare la Chiesa italiana e la sua attività pastorale a fare quella conversione di vita descritta nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium”.
Don Pizzoli, nominato direttore di Missio circa un anno fa, mentre era fidei donum a Bafatà in Guinea Bissau, è un missionario di lungo corso avendo vissuto 15 anni della sua vita inviato dalla sua diocesi di Verona prima in Brasile, e poi in Africa. Con questa preziosa esperienza sulle spalle, parla della “realtà della società italiana profondamente mutata, che oggi chiede alla Chiesa un’attività nelle frontiere dell’annuncio del Vangelo. In questo senso l’esperienza dei missionari fidei donum e di quelli ad vitam che hanno varcato i confini e gli oceani, è particolarmente importante e significativa per aiutare la nostra Chiesa a vivere un’autentica conversione pastorale. Ed è questo anche l’obiettivo del Mese missionario straordinario che il Papa ha voluto donarci”.
Per comprendere l’impegno pastorale della Fondazione Missio è importante conoscerne la struttura, come spiega don Pizzoli: “Missio è stata creata dalla Cei nel 2005 per armonizzare il lavoro di tutti coloro che sono impegnati nell’ambito della missione in Italia: abbiamo le Pontificie opere missionarie (e il direttore di Missio è anche il loro direttore) che sono un’istituzione della Chiesa universale per sostenere le giovani Chiese e in Italia Missio collabora con le Pontificie opere missionarie internazionali. Sotto l’egida di Missio c’è anche l’Ufficio Cei per la Cooperazione tra le Chiese che si occupa soprattutto del legame con i Centri missionari diocesani e della gestione delle convenzioni per i nostri sacerdoti diocesani e i laici inviati all’estero e per i sacerdoti non italiani che vengono da altri Paesi per servizio pastorale o per motivi di studio”.