Emergenza
È di due morti e di circa un centinaio di sfollati il bilancio del maltempo che ha colpito il Nord Italia. Frane, allagamenti, danni alle coltivazioni per milioni di euro. Il Piemonte ha chiesto lo stato d’emergenza. In azione le squadre della Protezione civile e della Croce rossa. Per ora la situazione è sotto controllo, ma si è in allerta per ulteriori piogge previste per giovedì. Al Sir le testimonianze di alcune religiose residenti a Gavi, piccolo paese in provincia di Alessandria, e del vescovo di Acqui, in Piemonte
L’autunno avanza solo nel Nord Italia. In alcune zone del Piemonte, della Liguria e della Lombardia è di nuovo emergenza maltempo. Un tassista è morto nella sua auto travolta dall’acqua ad Arquata, nell’alessandrino, e un uomo di 80 anni ha perso la vita insieme al controllo della sua auto a causa dell’asfalto viscido. A Campo Ligure, nel genovese, una famiglia è stata salvata da una frana che ha colpito la loro abitazione. La Coldiretti parla di campagne sott’acqua, terreni franati, stalle e serre allagate, raccolti distrutti, mucche affogate, con 150 aziende agricole che hanno subito danni per milioni di euro. Il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, ha chiesto lo stato d’emergenza. Il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha ribadito che “grazie alle strutture operative e ai tanti volontari impegnati nel soccorso alla popolazione siamo riusciti a limitare i danni”. Volontari e operatori della Croce rossa stanno lavorando senza sosta. In Piemonte, a Serravalle Scrivia, decine di persone hanno passato la notte nel Centro anziani dove i volontari hanno distribuito beni di prima necessità e fornito assistenza socio-sanitaria. Anche in Liguria si sono registrati frane e allagamenti. Tra i paesi più interessati, Rossiglione e Masone (dove è stato aperto il Centro operativo misto), mentre a Campo Ligure è stata allestita una mensa nella sede della Croce rossa italiana. Lì saranno distribuiti pasti per circa 100 persone. Le scuole rimarranno chiuse nell’alessandrino.
A Gavi quaranta sfollati. Allagamenti nel santuario Nostra Signora delle Grazie. A Gavi (Alessandria), un piccolo comune di 4.500 abitanti, sono state evacuate una quarantina di persone a causa di una frana. Le immagini diffuse sui social mostrano un fiume di fango.
“Questo fiume d’acqua ha portato detriti e fango”,
racconta al Sir suor Miriam Aquilani, una delle cinque religiose della Fraternità della Santissima Vergine Maria, che da quattro anni vivono nel santuario Nostra Signora delle Grazie a Gavi, in Piemonte (diocesi di Genova): “Da noi si è allagata la chiesa e i locali delle caldaie ma rispetto al resto della popolazione non è nulla. Le persone sono desolate, soprattutto quelle che hanno attività commerciali e negozi vicino al forte. Però si sono messi tutti subito all’opera”. La religiosa riferisce di strade bloccate e frane e smottamenti sulla Lomellina, la strada campestre che porta a Novi Ligure, San Cristoforo, Tramontana e i paesini vicini. “Malgrado il disagio oggettivo la popolazione è protetta – riconosce -. A Gavi stanno lavorando da stanotte. I volontari della Croce rossa e la Protezione civile hanno tenuto tutto sotto controllo. Per ora non c’è ancora bisogno di aiuti esterni se non accadono altri disastri. Non sembra che ci siano stati crolli. Disagio tanto, ma pericolo immediato no”. Alcune chiese della zona stamattina erano isolate ma per ora non risultano danni. “I parroci che la mattina celebrano messa da noi oggi non sono potuti venire – riferisce -. Più che altro ci sono allagamenti. Ma l’acqua si toglie”. Oggi il tempo ha concesso una tregua. Scende la pioggerellina sottile tipica di queste zone. Ma per giovedì sono previste nuove piogge forti. “Si spera che prima di giovedì ci sia il tempo di ripulire e sistemare. Ora sono tutti in allerta”.
Il vescovo di Acqui, mons. Luigi Testore, esprime vicinanza “a tutti coloro che sono stati colpiti da questa calamità – dice al Sir – e come diocesi cercheremo di dare il nostro contributo per aiutare le famiglie in situazioni di maggiore difficoltà”. Il vescovo è in contatto con i parroci del territorio per monitorare la situazione.
“A Rossiglione ci sono state diverse persone evacuate, mentre è crollata la chiesetta dalla Misericordia vicino Campo Ligure”.
“Dobbiamo capire quali sono i bisogni concreti e come potere declinare il nostro impegno – precisa -. Non è la prima volta che un’alluvione crea danni di questo genere. È un territorio che ha molti fiumi e può capitare. A Campo Ligure si è verificata anche una frana che ha interrotto le strade in quella zona, nella Valle Stura”. Da mons. Testore la consapevolezza che “queste frane sono difficili da prevenire”. “Si tratta di terreni che hanno una particolare franosità e quando si impregnano d’acqua si può fare poco. Mentre è più facile intervenire sulla manutenzione dei corsi d’acqua, è più difficile supporre di poter evitare le frane”.