Infrastrutture

Ponte della Becca, non si può più attendere

Il precedente Governo aveva manifestato l’intenzione di stanziare 72 milioni per la progettazione e i lavori. Oggi però si sono fatti nuovi passi indietro. La provincia di Pavia attende da anni un nuovo ponte: la politica deve dare una risposta

L’ondata di maltempo che nei giorni scorsi ha interessato buona parte dell’Italia settentrionale, ha evidenziato la condizione di estrema precarietà delle strade della provincia di Pavia. Le buche (in alcuni casi autentiche voragini) presenti sulla rete viaria del nostro territorio si sono trasformate in trappole di acqua e fango, mettendo a rischio la circolazione degli automobilisti. La crescita dei livelli di Po e Ticino ha generato nuove ansie sullo stato dei nostri ponti malati. Una preoccupazione che ha riguardato in particolare il Ponte della Becca, dove era anche scattato l’allarme per la rottura dei pilomat (fuori uso per oltre un mese). Un guasto che, di fatto, ha consentito il passaggio indisturbato di camion che non potrebbero transitare su un’infrastruttura così vecchia e malandata, che necessita di continui interventi di consolidamento. È il segnale di come stia calando, in maniera preoccupante, l’attenzione su uno dei problemi più importanti della nostra provincia. All’inizio dell’attuale legislatura, sembrava che si fosse finalmente sbloccato l’iter per la realizzazione del nuovo Ponte della Becca: il precedente Governo aveva manifestato l’intenzione di stanziare 72 milioni per la progettazione e i lavori. Oggi però si sono fatti nuovi passi indietro. Una recente risposta data dal sottosegretario Giancarlo Cancelleri a un’interrogazione sulla ripartizione del Fondo per le infrastrutture, ha alimentato nuove preoccupazioni. La provincia di Pavia attende da anni un nuovo Ponte della Becca: la politica deve dare una risposta.

(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)