Assemblea Fisc 2019

Settimanali cattolici: leggere e interpretare la realtà alla luce del Vangelo

La Fisc è per me uno scrigno prezioso, stracolmo di ricordi e di occasioni straordinarie. Una realtà poliedrica, in continuo divenire che chi ci ha preceduto ci ha consegnato perché noi la portassimo avanti e la migliorassimo. I fondatori ebbero una intuizione formidabile: mettere insieme quanto, in mezzo a mille difficoltà, si realizzava nelle singole diocesi. Capirono, già oltre 50 anni fa, che era il caso di lavorare assieme, di stimarsi, di incoraggiarsi, di fare massa critica per diventare opinione pubblica nella Chiesa e nel Paese. E oggi possiamo dire che ci videro giusto, che imboccarono un percorso virtuoso. Per questo saremo sempre loro infinitamente grati

foto SIR/Marco Calvarese

Una galleria di volti. E di storie, spesso gloriose. Di certo tutte molto appassionate. Ecco, se devo rappresentare la Fisc, la federazione dei settimanali cattolici, che ho guidato per sei anni (dal 2011 al 2016 compreso) e nel cui consiglio nazionale ero presente dal 1998, la vedo come un insieme di persone amiche, di compagni di viaggio.
Verso la Fisc e verso quanti vi hanno preso parte fino a oggi, mi sento molto debitore. Ho ricevuto in termini di esperienza professionale, umana e cristiana.

Un’occasione unica e irripetibile per la mia vita che da questa folgorazione ha imboccato un tornante del tutto diverso e inaspettato. Da bancario qual ero, gestore corporate in un istituto di credito nazionale, sono col tempo diventato prima pubblicista poi giornalista professionista.

La Fisc è per me uno scrigno prezioso, stracolmo di ricordi e di occasioni straordinarie. Una realtà poliedrica, in continuo divenire che chi ci ha preceduto ci ha consegnato perché noi la portassimo avanti e la migliorassimo. I fondatori ebbero una intuizione formidabile: mettere insieme quanto, in mezzo a mille difficoltà, si realizzava nelle singole diocesi. Capirono, già oltre 50 anni fa, che era il caso di lavorare assieme, di stimarsi, di incoraggiarsi, di fare massa critica per diventare opinione pubblica nella Chiesa e nel Paese. E oggi possiamo dire che ci videro giusto, che imboccarono un percorso virtuoso. Per questo saremo sempre loro infinitamente grati.
Questo obiettivo ambizioso, questo sogno a occhi aperti non è ancora pienamente realizzato. Giovanni Fallani, don Giuseppe Cacciami e don Franco Peradotto, tra i fondatori che ho conosciuto, sono dei giganti del giornalismo cattolico. Personaggi di indiscusso valore morale e professionale. Dei maestri cui guardare con ammirazione e da cui imparare, anche oggi.

La loro eredità rimane per noi un dono prezioso da fare fruttificare. E la loro lungimiranza rappresenta un pungolo a mettere insieme, a cucire, a costruire un percorso comune, al di là delle differenze, delle latitudini, delle vicende, della cultura e delle tradizioni dei singoli territori in cui siamo ogni giorno impegnati.

Una storia così importante, che dopo vent’anni, sul finire degli anni Ottanta, si arricchì della nuova avventura dell’agenzia Sir, non costituisce un peso da trainare, ma la solida base su cui costruire la Fisc di domani. Quella fatta di centinaia di uomini e di donne che si spendono nel mondo della comunicazione per continuare a leggere e a interpretare la realtà alla luce del Vangelo.

(*) direttore “Corriere Cesenate”