Avvento
È ormai tempo di svegliarvi dal sonno. La liturgia di questo inizio di Avvento più esplicita non poteva essere. L’invito di San Paolo come quello di Gesù (“Vegliate dunque!”) è ad una coscienza attiva, vigile, piena di energie morali e spirituali. Se la coscienza è vigile, il cuore e la mente sono pronti, un’energia positiva porta all’impegno. Per Paolo una coscienza sveglia è onesta e cerca la giustizia. È una coscienza che opera per realizzare il sogno di Dio descritto da Isaia, “spezzare le spade per costruire aratri, mutare le lance in falci, trasformare l’arte della guerra in un ricordo del passato”. Gesù per indicare una coscienza addormentata parla del sonno dell’umanità ai tempi di Noè, quando non si rendeva più conto della differenza fra il bene e il male. Non si accorsero di nulla, presi dalle proprie cose, concentrati sui propri affari “finché venne il diluvio e li travolse tutti”.
È ormai tempo di svegliarvi dal sonno. La liturgia di questo inizio di Avvento più esplicita non poteva essere. L’invito di San Paolo come quello di Gesù (“Vegliate dunque!”) è ad una coscienza attiva, vigile, piena di energie morali e spirituali. Se la coscienza è vigile, il cuore e la mente sono pronti, un’energia positiva porta all’impegno. Per Paolo una coscienza sveglia è onesta e cerca la giustizia. È una coscienza che opera per realizzare il sogno di Dio descritto da Isaia, “spezzare le spade per costruire aratri, mutare le lance in falci, trasformare l’arte della guerra in un ricordo del passato”. Gesù per indicare una coscienza addormentata parla del sonno dell’umanità ai tempi di Noè, quando non si rendeva più conto della differenza fra il bene e il male. Non si accorsero di nulla, presi dalle proprie cose, concentrati sui propri affari “finché venne il diluvio e li travolse tutti”.
Quanto sia attuale questa parola lo sa ciascuno di noi. Con la novità che oggi c’è chi lavora per addormentare le coscienze, sollecitando di fronte ai drammi dell’uomo una indifferenza che diventa complicità del male. Tragedie e guerre coinvolgono intere popolazioni, la natura stessa si ribella, il sogno di Isaia si allontana… Lo denuncia continuamente anche Papa Francesco, lo ha fatto anche ad Hiroshima e Nagasaki: ai popoli poveri vendiamo armi non aratri, lasciamo terre sfruttate e non falci. In Giappone le ferite tragiche delle atomiche hanno per 70 anni fatto di quel popolo il più pacifico del mondo. Oggi il Presidente Abe vuole di nuovo un grande esercito degno di una superpotenza. La gente è contraria, ma basterà inoculare il virus della paura (la Cina, la Corea…) misto a del nazionalismo e nascerà l’odio, premessa di ogni sconfitta della pace. Noi del resto conosciamo questa paura del diverso e se dieci anni fa nessuno si sarebbe riconosciuto razzista, oggi si discute ogni giorno come lo siamo diventati…
Come svegliare le coscienze? Anzitutto con un’informazione ampia e corretta. I cristiani hanno l’obbligo, che nasce dall’amore alla verità, di informarsi, approfondire i fatti, non prendere per vere le prime affermazioni, spesso propinate ad arte. Se molte coscienze oggi vivono in una beata sonnolenza, ciò dipende anche dal fatto che ci sono nell’aria narcotici, sonniferi tali da indurre il sonno un po’ alla volta, e questo senza che uno nemmeno se ne accorga. E allora ci si ritrova egoisti, senza neanche saperlo, a ragionare contro il Papa, il Vangelo, la carità, le persone. Davvero oggi più che mai la Parola di Dio è medicina potente, ossigeno di amore e giustizia, che ci aiuta a tenere gli occhi bene aperti sulla realtà, perché aperti su noi stessi.
(*) direttore “ilPonte” (Rimini)