IV Domenica di Avvento
Troppo spesso la figura del falegname di Nazareth è stata presentata in modo sbagliato, una certa letteratura spirituale lo ha reso uno strumento vuoto nelle mani di Dio, il suo agire per alcuni è un agire obbligato, privo di qualsiasi capacità di ragionamento personale, emerge così la figura di un uomo che non sceglie secondo un suo personale giudizio ma che viene travolto da una serie di eventi che è costretto ad accogliere. Matteo nel suo Vangelo fa precedere l’intervento dell’angelo da questa frase: “Mentre stava considerando queste cose”
Celebriamo domani la IV Domenica di Avvento, si accende la quarta e ultima candela del lucernario, il Natale è alle porte e il Vangelo di Matteo ci presenta la figura di Giuseppe di Nazareth, uomo giusto che attraverso il suo “ascolto” e la sua “obbedienza” al disegno di Dio diventa il paradigma di tutti coloro che attendono la venuta del Salvatore.
Giuseppe ci presenta una fede viva, un ascolto umile e attento e soprattutto ci fa riflettere per il suo silenzio.
Sebbene interpellato da eventi sconcertanti che riguardano il suo rapporto con Maria, egli non proferisce mai una parola, eppure il suo silenzio non è ripiegamento o disperazione, al contrario è apertura totale al disegno di Dio, disegno incomprensibile e improbabile, dai contorni sbiaditi, tuttavia Giuseppe è uomo che si fida di Dio e che interpreta quanto gli accade alla luce della parola ricevuta, infatti “quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa”. Non ci sono ragionamenti difficili alla base della fede di Giuseppe, c’è solamente una fiducia incondizionata in Dio che gli parla.
L’altro elemento che caratterizza Giuseppe è il discernimento.
Troppo spesso la figura del falegname di Nazareth è stata presentata in modo sbagliato, una certa letteratura spirituale lo ha reso uno strumento vuoto nelle mani di Dio, il suo agire per alcuni è un agire obbligato, privo di qualsiasi capacità di ragionamento personale, emerge così la figura di un uomo che non sceglie secondo un suo personale giudizio ma che viene travolto da una serie di eventi che è costretto ad accogliere. Matteo nel suo Vangelo fa precedere l’intervento dell’angelo da questa frase: “Mentre stava considerando queste cose”. L’angelo interviene solo dopo l’inizio del discernimento personale di Giuseppe e dopo il coinvolgimento della sua libera volontà a ciò che gli sta accadendo. Ecco allora che Giuseppe diviene il modello da seguire per attendere il Signore nel suo Natale, la nostra attesa come la sua, deve essere un’attesa capace di meditare, di ascoltare e di accogliere i segni della presenza del divino nella storia, piena di quel silenzio che accompagna chi sa di potersi fidare del suo Dio.