Giovani
L’istituto cattolico compie 60 anni. Messaggi soddisfatti e grati dalle famiglie
“I love San Patricio”. Così s’intitola la campagna per celebrare i 60 anni del “Colegio San Patricio”, che opera nel quartiere popolare di Huelin, a Malaga, in Spagna. La campagna è stata lanciata dalla Fondazione diocesana di insegnamento Santa Maria della Vittoria, per ricordare l’impegno educativo e sociale dell’istituto, opera promossa dalla diocesi di Malaga. La campagna ha raccolto moltissime adesioni, dal momento in cui è stata lanciata. Con il titolo “I love San Patricio” sono stati invitati tutti i membri della comunità educativa, genitori, professori e alunni, attuali e del passato, a condividere la loro esperienza nelle aule del Colegio e a inviare messaggi di sostegno al suo lavoro a beneficio dell’istruzione e dello sviluppo sociale dei bambini. Per l’occasione sono stati creati una pagina su Facebook, un profilo su Twitter e un indirizzo di posta elettronica a cui si possono inviare testimonianze e foto.
I momenti migliori. Immediatamente sono arrivate tante testimonianze e ringraziamenti da parte di alunni e genitori. Antonio Rodríguez racconta la sua esperienza: “Nel mio caso particolare, con un figlio colpito da un’infermità grave, ho potuto contare sul sostegno della direzione, dei professori e del personale”. María Ángeles Martín, da parte sua, dice: “Il Colegio San Patricio mi ha reso la persona che sono, molto orgogliosa di aver appreso tutto quello che so. E lo stesso vale per i miei figli e nipoti”. Paloma Martos dichiara: “I migliori momenti della mia vita li ho vissuti in una scuola ricca di valori e persone meravigliose che sono come una famiglia”.
Vicini a famiglie in difficoltà. María Dolores Utrera è madre di quattro figli che studiano tutti al Colegio San Patricio. La sua situazione economica è molto difficile, soprattutto da quando è morta la madre, che con la sua pensione aiutava la famiglia a mettere sempre un piatto a tavola. Dalla scomparsa della madre, è stato complicato per María Dolores mandare avanti la famiglia, ma alla scuola l’hanno aiutata dal primo momento: non solo le hanno offerto libri e divise, ma si sono preoccupati che stessero bene anche per il resto. “L’anno scorso – ricorda la donna – si è rotto il fornello per cucinare e me lo hanno regalato per Natale. Così grazie alla scuola posso preparare un pasto caldo ai miei bambini”. Il tratto umano, la vicinanza, la percezione che i professori sono di “una pasta speciale” fa sì che i genitori si sentano integrati nella comunità educativa. “Dal portiere all’addetta alle pulizie, tutti sono meravigliosi, perfetti e molto umili. Sono come noi – evidenzia María Dolores -. Non fanno una faccia brutta a nessuno; se ti possono lanciare una fune, lo fanno; se hai problemi, ti ascoltano e sanno darti buoni consigli”.
Porte aperte ai musulmani. Tra le prime testimonianze giunte, vi è quella di una famiglia musulmana. Amira Salah vive a Malaga da 15 anni. Suo marito è un uomo d’affari e lei è una casalinga; hanno due figli che studiano al San Patricio. Anche se sono di religione musulmana, hanno deciso di iscrivere i loro figli nell’istituto cattolico, dopo un’esperienza negativa in una scuola pubblica. “Si pensa che in un istituto pubblico siano più abituati a relazioni con le diverse religioni, ma nel nostro caso non è stato così”, afferma Amira. Il Colegio non ha fatto alcuna difficoltà per il fatto di essere di una religione diversa. “Quando spiegai alla direttrice il motivo per il quale volevo iscrivere mio figlio, mi aprì le porte. Nel momento che ho messo piede in questa scuola ho avuto l’appoggio incondizionato di tutti coloro che vi lavorano. Mi sembrava che mi conoscessero da una vita”. Ora anche il secondo figlio studia al Colegio cattolico. Amira e i suoi figli dichiarano di essere entusiasti di questa scuola. Uno dei piccoli ha detto alla madre, a proposito della scuola che frequenta: “Mamma, ora siamo felici”. Amira racconta emozionata come i suoi figli abbiano stretto amicizia con i compagni e si siano ambientati perfettamente, come se fossero stati nella scuola sin da piccoli.