Giornata senza dimora

Spagna. Senza casa sei nessuno

Celebrata la Giornata delle persone senza dimora. Reso noto un “manifesto” che sottolinea il diritto a un’abitazione per tutti

“Per un alloggio degno e adeguato. Nessuno senza casa”: è stato questo il tema della Giornata delle persone senza dimora, che si è celebrata il 30 novembre in Spagna. Promossa dalla Caritas, Faciam (Federazione di associazioni di centri per l’integrazione e l’aiuto agli emarginati), fePsh (Federazione di enti di sostegno alle persone senza dimora), Xapsll (Rete di attenzione alle persone senza dimora) e BesteBi (Piattaforma per l’inclusione abitativa e a favore di senza tetto di Bizkaia), questa Giornata vuole denunciare la “situazione di emergenza abitativa” che si vive nel Paese. In occasione della Giornata è stata lanciata una campagna di sensibilizzazione, rivolta alla cittadinanza, sulle condizioni dei senza dimora.

Diritto umano violato. Di fronte a questa realtà di esclusione abitativa che colpisce un numero crescente di persone, la campagna dei senza dimora pone l’accento sulla violazione del diritto umano all’alloggio degno e adeguato. E ricorda che “ogni persona ha diritto di vivere in pienezza e in modo integrale la sua dignità umana, indipendentemente della sua nazionalità, origine, pensiero, etnia, età e situazione economica e sociale”. L’accesso a questo diritto non è possibile oggi per migliaia di cittadini spagnoli, che vivono sulla loro pelle il risultato di quelle che, per i responsabili della campagna, sono “delle politiche abitative non inclusive basate sugli investimenti economici e dove la persona non è il centro”. Le cifre confermano questa affermazione: di quasi 7 milioni di case costruite in Spagna tra il 1991 e il 2007, solo il 14,5% (989.018) sono state oggetto di qualche forma di protezione. Per non parlare degli effetti devastanti nella vita di migliaia di famiglie in conseguenza delle 400.000 esecuzioni ipotecarie, che ci sono state tra il 2008 e il 2012; paradossalmente, poi, ci sono 3.443.365 di case vuote in Spagna, come risulta dal Censimento del 2011. “Questi dati – denuncia la campagna – hanno centinaia di migliaia di nomi e si riferiscono a persone concrete: donne, uomini e bambini che si sono visti derubare il ‘sogno di una casa’”. Si tratta di persone e famiglie che non hanno un tetto o, anche se ce l’hanno, non possono godere di un alloggio decente, adeguato, in pace e in un ambiente abitabile e sostenibile; che sono costrette a vivere senza tetto, in spazi pubblici o dormendo in qualche centro di emergenza e di carattere temporaneo.

Urgono politiche abitative. Di fronte a questa realtà, Faciam, Caritas, fePsh, Xapsll e BesteBi chiedono alle amministrazioni pubbliche di adottare urgentemente una politica abitativa che garantisca questo diritto e che prevenga e combatta la vulnerabilità e l’esclusione residenziale in Spagna. Domandano, allo stesso tempo, l’articolazione di un Patto statale per la casa che si rifletta in un Piano abitativo sociale per tutto il Paese. In occasione della Giornata delle persone senza dimora sono stati invitati anche i mezzi di comunicazione e le reti sociali a dare più spazio all’informazione sulla situazione delle persone senza dimora, alla fine di introdurre uno sguardo sui diritti e facilitare la comprensione da parte di tutta la società del fatto che i diritti umani sono di tutte le persone.

Il manifesto. “La tua casa può sostituire il mondo; il mondo mai sostituirà la tua casa”. Questo proverbio tedesco conclude il manifesto redatto dalle persone che vivono per strada, in occasione della Giornata delle persone senza dimora. Il manifesto è stato reso pubblico in oltre 30 città di tutto il Paese, in un flashmob, per ricordare che “avere una casa non è un privilegio, è palesemente un diritto”. “Io avevo una casa… e sono stato felice mentre vi abitavo”, si legge nel manifesto che racconta come, per scelte sbagliate o per altre circostanze, le persone senza dimora si siano ritrovate sole e senza mezzi, in mezzo a una strada. “Quando finisci per strada, provi ansia, frustrazione, autostima bassa e, soprattutto, solitudine, molta solitudine”, prosegue il manifesto. Non solo: “La società ci trasforma in ‘non esseri umani’. Si comportano così perché non comprendono; fuggono, tendono ad abbandonarti. Non dovrebbero avere questo egoismo, questa autodifesa, questa paura… siamo persone; un giorno abbiamo avuto la nostra casa, il nostro lavoro, la nostra famiglia… come il resto; nessuno è immune da poter passare attraverso questo inferno. Un problema di salute, una depressione e si può finire in strada. Non abbiamo scelto di vivere in strada, senza diritti”. E ancora: “Avere un luogo dove tornare, dove qualcuno possa stare ad aspettarci, dove poterci sentire a nostro agio, un luogo dove abbiamo una tavola per mangiare, una doccia da utilizzare, una camera dove dormine. In definitiva una casa dove alloggiare e nella quale poter stare. Questo è chiedere troppo?”.