Altre tematiche di politica internazionale trovano nuovamente spazio i mezzi di informazione tedeschi accanto ai reportage dedicati agli sviluppi della guerra in Afghanistan. Anzitutto la vittoria di Rugova nelle elezioni in Kossovo, Paese che, stando ad un editoriale della Frankfurter Allgemeine Zeitung del19/11/2001 intitolato “Elezioni nel protettorato” “era dapprima scomparso all’ombra della Macedonia, e quindi dell’Afghanistan. Ora prosegue il quotidiano francofortese le elezioni parlamentari hanno riacceso sull’intera area le luci dell’attualità giornaliera”.
Ad occuparsi della questione balcanica è anche il francese Le Monde che nell’editoriale del 20/11/2001 ricorda che “due anni e mezzo dopo la fine della guerra che ha fermato la repressione del regime di Milosevic, sabato 17 novembre, il Kossovo si è dotato di istituzioni democratiche. Ha eletto un parlamento che eleggerà un presidente. I Serbi che avevano boicottato le elezioni municipali dell’ottobre 2000 hanno votato ed avranno una ventina di rappresentanti nell’assemblea”. A questo punto, prosegue l’editoriale, la comunità internazionale “deve interrogarsi sull’avvenire del Kossovo. Il tema dell’indipendenza resta tabù, per delle ragioni di fondo, le conseguenze destabilizzatrici di un nuovo mutamento delle frontiere nei Balcani, e ragioni tattiche, la Russia opporrebbe il suo veto alla separazione tra Kossovo e Serbia”. “ La soluzione più probabile sta nell’attendismo per dare modo al popolo kossovaro di fare pratica di democrazia”. Anche se, conclude il quotidiano francese, “la questione dell’indipendenza non svanirà come per incanto”.
Restando su temi di politica estera, l’ Herald Tribune del 21/11/2001 propone un commento, “A Mideast initiative”, sulle iniziative Usa per la ripresa del dialogo in Medio Oriente, ritenuta zona strategica anche per la soluzione del conflitto in Afghanistan. Un coinvolgimento, quella americano, che “ Bush inizialmente cercò di minimizzare” ma che con l’11 settembre “ha dovuto rivedere”.
Da temi di politica estera a temi ‘culturali’. Sullo Spiegel in edicola il 19/11/2001, Ulrich Schäfer nel suo articolo “ Furto delle culture” richiama l’attenzione sulla marcia anti-brevetti tenutasi in India nei giorni scorsi e che ha “ raccolto oltre centomila dimostranti” dietro alla pasionaria Vandana Shiva, indiana, quarantanovenne e laureata in fisica, “ che ha assunto in prima persona la responsabilità della lotta contro le multinazionali che, secondo le sue parole intendono derubare i popoli delle loro culture“. Lo Spiegel anticipa infine che la battaglia di Shiva “ proseguirà a partire dalla difesa di una varietà di riso: il ‘Basmati’, sulla quale pende un brevetto della ditta americana “RiceTec“.
Sempre lo Spiegel segnala un particolare caso di scambio culturale e religioso. “ Green-card spirituale” è il titolo dell’articolo di Konstantin Korosides sulla mancanza di sacerdoti in Germania e sull’utilizzazione di sacerdoti da altri Paesi, in maggioranza polacchi e indiani. Da questo scambio a trarne vantaggio non sono solo “ i tedeschi a corto di personale“, ma anche le Chiese di provenienza degli immigrati; all’apparenza la situazione non promette miglioramenti imminenti, per cui, addirittura il fatto che ci siano in loco “ alcuni candidati sacerdoti in più” è stato celebrato da Rainer Birkenmaier, del Centro per la Pastorale delle vocazioni di Friburgo come segnale positivo, tanto da scrivere: “Il primo verde rallegra il cuore, anche se si deve tenere il conto del fatto che l’inverno non è ancora sconfitto.”
“L’eloquenza di Assisi” è il titolo del commento che il quotidiano cattolico francese La Croix del 19/11/01 dedica all’iniziativa del Papa di invitare le religioni a pregare il 24 gennaio prossimo ad Assisi. “Straordinario questo annuncio, nel momento in cui le forze sul campo afghano sembrano volgere a sfavore dei talebani e di Ben Laden”. “Scegliendo il simbolo di Assisi il Papa pone in alto la risposta dei credenti” e con questa tenta di “scongiurare l’equazione violenza-religione”.