editoria religiosa" "

In Europa è un successo” “

Rifioriscono le ” “pubblicazioni religiose in Europa, segno di ” “"una nuova sete di ” “spiritualità". Se ne è parlato all’inaugurazione della prima biennale del libro religioso a Roma” “” “

Francia e Italia: una nuova sete di spiritualità. “Due culture sorelle con comuni radici cristiane e latine in costante rapporto dialettico di integrazione e confronto:” così il presidente del Pontificio Consiglio della cultura, card. Paul Poupard, legge il percorso di sviluppo quasi parallelo dell’editoria religiosa in Francia e in Italia; un legame che porterà l’Italia a essere l’ospite d’onore del Salone internazionale del libro cristiano di Parigi in programma nel marzo 2002. Il porporato è intervenuto nei giorni scorsi a Roma all’inaugurazione della prima biennale del libro religioso promossa dal Centro culturale Saint-Louis de France, dalla libreria francese di Roma “La Procure”, dall’organismo di promozione del libro francese “Présence du livre francais”, in collaborazione con il Pontificio Consiglio della cultura, il Servizio nazionale per il progetto culturale della Cei e l’Associazione Sant’Anselmo per la promozione della cultura teologica e religiosa. In rassegna, le novità di una quindicina tra i più prestigiosi editori religiosi francesi. Dato comune ai due Paesi, pur nella diversità delle sue declinazioni, la lieve crescita negli ultimi anni del fatturato: “In un panorama generale di crisi del settore – ha commentato il card. Poupard – il rifiorire delle pubblicazioni religiose testimonia una nuova sete di spiritualità cui occorre fornire risposte, al tempo stesso, di ordine spirituale e culturale”.

La Francia.
Cristianesimo in dialogo con filosofia, scienze umane e letteratura, e informazioni sulle altre religioni: questa la domanda dei lettori francesi secondo l’editore Jean-Pierre Rosa (Bayard). “Un interesse cui spesso vengono date risposte superficiali; a noi il compito di educare la gente attraverso pubblicazioni di buon livello”, è intervenuto Nicolas-Jean Sed (Cerf). “Non impostate in termini dogmatici, ma partendo dalle grandi domande dell’uomo” ha aggiunto Marc Leboucher (Ddb) rilevando che accanto ad un rinnovato interesse per il testo biblico, si conferma l’attenzione verso l’islam, da sempre viva in Francia grazie alla forte presenza musulmana, e verso il dialogo interreligioso.

L’Italia.
Negli anni successivi al Concilio Vaticano II “l’editoria religiosa ha conosciuto in Italia un significativo impulso anche attraverso numerose traduzioni di testi francesi e tedeschi, tra gli anni ’80 e ’90 si è registrata la discesa in campo di importanti editori laici; si tratta ora di passare da una situazione di concorrenza ad una di collaborazione” ha sottolineato Elio Guerriero (San Paolo). Bibbia, patristica, teologia, collane di approfondimento, linee editoriali per bambini; eppure, secondo Donato Falmi (Città nuova), la grande editoria italiana è ancora ostile a quella cattolica “che, pur di buon livello culturale, viene pesantemente penalizzata in termini di pubblicità e distribuzione e ingiustamente etichettata come ‘devozionale'”; una preclusione di cui soffrono maggiormente i piccoli editori, sebbene, ha aggiunto, “siamo ormai tutti convinti che occorra curare di più anche l’immagine esteriore dei nostri prodotti”.

Prospettive comuni. Ma occorre inoltre, ha proseguito Guerriero, “portare avanti con convinzione le già avviate sinergie con alcuni partner europei del settore e, in prospettiva, promuoverne ulteriori mantenendo le antenne sintonizzate sulle attese delle persone e, al tempo stesso, sul mercato”. Concorda Rosa, secondo il quale è urgente intercettare in modo tempestivo “l’interesse per il religioso dei lettori, le grandi domande che interpellano ogni uomo, e oggi con particolare insistenza”. “Dobbiamo essere noi, e senza timore – ha ribadito –, a dare le risposte, prima che qualcun altro lo faccia al nostro posto”.
G.P.T.