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Nel decidere le azioni militari vanno tenuti anzitutto presenti i criteri dell’etica della pace, afferma il card. Karl Lehmann, presidente della Conferenza episcopale tedesca, in una dichiarazione ufficiale diffusa nei giorni scorsi in merito all’intervento delle forze militari tedesche in Afghanistan. Il vescovo di Magonza ricorda come i vescovi tedeschi “si siano appellati, nelle settimane passate, ai criteri dell’etica della pace, da tenere sempre presenti nel decidere le azioni militari”. Lehmann ritiene “un male ogni intervento militare, per quanto legittimato dal diritto internazionale”, giustificabile “soltanto come ultima ratio nell’ambito di un piano politico globale” ed auspica che queste azioni si pongano il perseguimento di un fine politico più ampio.
D’altra parte viene riconosciuto “l’obbligo che la Germania ha, nel rispetto del Patto Atlantico, di non tirarsi indietro nell’ora del pericolo” e di portare aiuto agli Stati Uniti “diventati vittima di brutali attentati terroristici”. Nel ricordare come sia difficile la decisione, il cardinale Lehmann sottolinea come “i vescovi tedeschi vedano tuttavia con preoccupazione che, né l’opinione pubblica né, quello che soprattutto importa, i deputati del Bundestag in questo momento riescono ad avere un panorama sufficiente dei pericoli di un possibile ampliamento e graduale aumento dell’impiego dei militari” ed invita perciò “in questa situazione, il governo e il parlamento tedeschi a verificare costantemente la giustificabilità dell’ulteriore corso delle azioni militari con regolarità”. La dichiarazione si conclude ricordando la cura spirituale dei soldati: “In queste ore i nostri pensieri vanno ai soldati tedeschi, la Chiesa cattolica li accompagnerà spiritualmente nel probabile ed imminente intervento all’estero. La nostra preghiera vada alla pace. Ricordiamo in maniera particolare la popolazione civile, per la cui protezione deve essere effettuato tutto il possibile”.