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Rinnovati i vertici ” “della conferenza episcopale ” “

I vescovi francesi ” “hanno eletto il nuovo ” “presidente, ” “vicepresidente ” “e segretario generale, dopo le dimissioni, ” “per motivi di salute, ” “del card. Billé ” “” “


E’ mons. Jean-Pierre Ricard , vescovo di Montpellier, il nuovo presidente della Conferenza episcopale francese. Ad eleggerlo è stata l’Assemblea plenaria dei vescovi di Francia, riunita a Lourdes da domenica 4 fino a sabato 10 novembre. Mons. Ricard prende il posto del cardinale Louis-Marie Billé che in apertura dell’Assemblea, ha presentato le sue dimissioni, un anno prima della scadenza del suo mandato, per ragioni di salute. “Ho vissuto questo tempo di ministero – ha confidato ai vescovi – come una possibilità per entrare più pienamente alla sequela di Cristo e questo per il servizio della Chiesa, per la difesa dell’uomo e la ricerca della pace”. Mons. Ricard è nato a Marsiglia il 25 settembre del 1944 ed è stato uno dei sei vescovi francesi a partecipare al Sinodo dei vescovi che si è svolto a Roma nel mese di ottobre. L’Assemblea ha anche eletto il nuovo vice presidente della Conferenze episcopale francese: è mons. Georges Pontier , vescovo di La Rochelle et Saintes. Nato il 1° maggio del 1943, il vescovo Pontier è stato presidente del Consiglio nazionale della solidarietà e del Comitato episcopale socio-caritativo. Il nuovo segretario generale è padre Stanislas Lalanne , dal febbraio 1999 portavoce e segretario generale aggiunto della Conferenza episcopale. L’Assemblea plenaria ha coinciso quest’anno con il centenario della consacrazione della Basilica di Lourdes. Per questa ricorrenza, il Santo Padre ha inviato un messaggio di saluto ai vescovi presenti, nel quale, fra l’altro, scrive: “Incoraggio i fedeli ad approfondire la conoscenza dei misteri del rosario, lasciando a poco a poco purificare e illuminare le loro anime per diventare, al seguito di Maria, veri discepoli del Signore”. Presentiamo una sintesi della prolusione che il card. Billé ha tenuto prima di lasciare l’Assemblea.

Il contesto internazionale. . No al ricorso della violenza. A ribadirlo è stato il card. Billé, in apertura dell’Assemblea di Lourdes. “Se è legittimo prevenire e reprimere gli atti terroristici, – ha detto – la pace non arriverà da una violenza che risponde ad un’altra violenza”. “Come dimenticare – ha aggiunto l’arcivescovo di Lione – che mentre noi parliamo, forze armate continuano ad agire in Afghanistan? Come non condividere le inquietudini che suscitano queste azioni?”. Netta è stata anche la condanna ad ogni forma di terrorismo: “nulla può giustificare un’azione suicida che ha provocato la morte di migliaia di innocenti”. “Al tempo stesso – ha aggiunto il cardinale – non possiamo esimerci dal riflettere sulla situazione del nostro mondo, di discernere le linee di frattura che attraversano la nostra umanità, se vogliamo promuovere i valori essenziali ai quali teniamo”.
Il segreto professionale. Ha fatto molto discutere in Francia il caso di mons. Pierre Pican, vescovo di Bayeux e Lisieux (Francia), condannato all’inizio di settembre a tre mesi di reclusione per non aver denunciato un sacerdote della sua diocesi per molestie sessuali su minori, avvalendosi del segreto professionale. Sulla questione è intervenuto il card. Billé: “Non ignoro – ha detto – che il segreto professionale subisce oggi numerosi attacchi” perché “è spesso percepito come strumento che crea luoghi di non diritto che permettono ad alcuni privilegiati di eludere le proprie responsabilità”. “Ma nel segreto professionale – ha aggiunto l’arcivescovo – è chiamato in causa un interesse pubblico fondamentale, un bene comune della società. Preserva una spazio di parola e di confidenza per le persone, spazio che garantisce la loro autonomia, indispensabile al funzionamento stesso della democrazia”.
Famiglia e catechesi. Sono i temi centrali messi all’ordine del giorno dell’Assemblea. “La convinzione che non c’è amore autentico senza un impegno fiducioso e definitivo – ha detto il card. Billé – sembra situare la nostra Chiesa in una difesa di modelli arcaici. Ma noi sappiamo anche che questa convinzione è una buona notizia che corrisponde alla attesa” di tante famiglie. Per quanto riguarda invece la catechesi, il card. Billé ha parlato di “tempo di crisi” ed ha aggiunto: “In una società dove è difficile credere al Dio di Gesù Cristo, il Concilio ci invita a proporre la dottrina cristiana ‘in un modo adatto alle necessità del momento’. E’ importante vedere come”.
Maria Chiara Biagioni