agricoltura" "

Le attese dei cittadini europei” “

Qualità dei prodotti ” “e tutela dell’ambiente, sono gli impegni assunti dal commissario ” “europeo ” “per l’agricoltura.” ” Il commento ” “della Coldiretti” “” “


Cosa pensano i cittadini europei delle politiche agricole? Quali attese nutrono invece gli imprenditori agricoli? Quali domande “etiche” emergono dall’opinione pubblica dopo il caso “mucca pazza” e gli allarmi ambientali? A questi interrogativi ha risposto nei giorni scorsi, con un discorso pronunciato di fronte al corpo docente dell’Università di Bologna, in occasione del conferimento della laurea ad honorem, il Commissario dell’UE per l’agricoltura, Franz Fischler. Rifacendosi ad una recente indagine effettuata a livello comunitario, ha elencato le principali “attese”: “Il 90% dei cittadini europei vuole che l’Unione europea faccia in modo che i prodotti agricoli siano sani e sicuri; l’89% si pronuncia a favore della promozione del rispetto dell’ambiente; l’82% dei cittadini desidera che l’Europa protegga le aziende agricole di piccole dimensioni; l’81% dei cittadini si aspetta che l’Unione europea e i produttori europei adattino la produzione alle aspettative dei consumatori; il 78% vuole che l’UE renda l’agricoltura europea più competitiva sul mercato mondiale e i tre quarti dei cittadini europei vogliono che l’UE promuova la diversificazione dei prodotti agricoli e favorisca la produzione di prodotti biologici”. I cittadini europei – ha sottolineato Fischler – dopo il caso della mucca pazza “considerano l’agricoltura qualcosa di speciale, che non deve servire solo a produrre generi alimentari e fibre. Essi vogliono che l’agricoltura serva anche a proteggere l’ambiente e a preservare i paesaggi naturali tradizionali”.

“Eccedenze” ed etica sociale – Un accenno particolare, Fischler lo ha voluto dedicare a uno dei fenomeni più controversi – fino a pochi anni fa – delle politiche agricole: quello delle “eccedenze”, che venivano vistosamente distrutte, suscitando non poche perplessità nell’opinione pubblica e a livello di morale sociale. “Nell’ultimo decennio – ha detto – siamo riusciti a smantellare le montagne di eccedenze che si erano accumulate. Le giacenze di grano sono state quasi azzerate, i prodotti lattiero-caseari vengono venduti anziché messi in magazzino e nel settore delle carni bovine la situazione era arrivata al pareggio subito prima della seconda emergenza Bse”. Questo segnale, insieme all’altro dell’accresciuto utilizzo di prodotti naturali per l’alimentazione degli animali da allevamento, fa dire a Fischler che “stiamo proseguendo verso l’attuazione di una politica agricola sostenibile”, nella quale ha posto anche “l’applicazione di un sistema equo negli scambi commerciali mondiali”. L’Europa, del resto, è “il più grande importatore di prodotti provenienti dai Paesi in via di sviluppo”.

Per una “rigenerazione” dell’agricoltura –
Le “attese” degli agricoltori convergono sui temi della sicurezza alimentare ed ambientale. “Dobbiamo saper estrarre da crisi come quella della mucca pazza – dice Paolo Bedoni, presidente nazionale della Coldiretti italiana – il succo di ciò che il consumatore ‘domanda’ all’agricoltura e all’intera filiera agroalimentare: qualità e genuinità”. A suo avviso, le politiche agricole comunitarie debbono comunque puntare anche al sostegno reale delle aziende: “Serve una politica agricola che dia effettivo sostegno e risorse a chi investe in una logica d’impresa, genera occupazione, sceglie la qualità, la tracciabilità e la certificazione delle produzioni in armonia con la tutela ambientale. In altre parole ‘dare valore al valore’. Questo processo lo chiamiamo la ‘rigenerazione dell’agricoltura’, una rigenerazione culturale sulla quale costruire una nuova politica economica”.
Luigi Crimella