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Nuovo passo nell’ istituzionalizzazione del dialogo euroafricano tra l’Unione Europea e i cinque paesi africani promotori del programma d’azione per lo sviluppo dell’intero continente: Sudafrica, Senegal, Algeria, Egitto e Zambia. A Londra, nella sede dell’Alta Commissione canadese, alla fine di ottobre, il dialogo avviato all’inizio del mese a Bruxelles tra i rappresentanti della Unione Europea e i capi di stato africani si è consolidato e sono stati messi a punto alcuni progetti pilota che verranno presentati al prossimo G8 in programma in Canada, nel giugno-luglio del 2002. “Vi saranno altri cinque incontri tra quest’ultimo e il summit canadese di giugno/luglio durante i quali la cooperazione euroafricana continuerà a rafforzarsi”, ha spiegato un portavoce del “Foreign Office”, il Ministero degli esteri britannico.
La nuova iniziativa africana (NIA) punta a sradicare la povertà nel continente puntando sulla democrazia, la trasparenza, una buona gestione degli affari pubblici, lo Stato di diritto e i diritti umani. La decisione di un nuovo appuntamento della NIA a Londra era nata in seno al vertice del G8 genovese. A Bruxelles all’inizio di ottobre i capi di stato africani Thabo Mbeki (Sudafrica), Abdoulayé Wade (Senegal), Abdelaziz Bouteflika (Algeria), Osni Mubarak (Egitto) e il presidente in carica dell’OAE/UA Frederik Jacob Titus Chiluba (Zambia) avevano presentato un piano di azione globale, concepito per affrontare i problemi interni e rafforzare la cooperazione esterna. In occasione di quell’incontro il presidente del Consiglio Europeo Guy Verhofstadt aveva spiegato che l’Unione Europea sostiene l’iniziativa africana perché si basa sulle idee dei leader africani stessi e incarna il concetto di “africanità”, sancisce un buon equilibrio tra prevenzione dei conflitti, aiuto ai vari paesi, commercio e investimento e riduzione del debito ed è valida per tutto il continente africano, lasciando alla cooperazione il posto che le spetta. Durante l’incontro di fine ottobre è stato ribadito l’obiettivo di sradicare la povertà in Africa con l’aiuto dell’Unione Europea. E’ stata riproposta l’idea di una Unione Africana, basata sull’integrazione regionale, per portare avanti il progetto della Nia.