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Niente più armi” “” “

"Se l’Ira disarmerà, ” “allora anche i terroristi protestanti faranno ” “lo stesso. E le armi ” “usciranno da questa terra, come abbiamo sempre sognato "” “” “

L’Ira (Irish Republican Army) ha annunciato di aver intrapreso il “decommissioning”, il disarmo, dopo l’appello lanciato dal leader dello Sinn Fein, Gerry Adams. A tessere nell’ombra il dialogo che ha portato i terroristi al tavolo delle trattative, convincendoli ad abbandonare le armi, sono stati anche i politici dello SDLP, il partito dei cattolici moderati fondato da John Hume, l’eroe del movimento per la conquista dei diritti civili dei cattolici, che andrà in pensione il prossimo mese. Tra i politici destinati a raccoglierne l’eredità c’è la signora Brid Rodgers , Ministro dell’agricoltura nel governo dell’Irlanda del Nord, formato da cattolici e protestanti. L’abbiamo intervistata.

Come ha reagito la comunità cattolica alla notizia del disarmo dell’Ira?
“Penso che la comunità cattolica oggi si senta davvero sollevata perchè l’insistenza dell’Ira nel non voler consegnare le armi ha provocato negli ultimi tre anni una crisi nel processo di pace. I protestanti hanno sempre detto che dei cattolici non ci si poteva fidare fino a che l’Ira non avesse abbandonato le armi. Il loro consenso al processo di pace era soltanto una tattica politica per ottenere il controllo dell’Ulster, sostenevano i protestanti. Ora la parte dell’accordo del Venerdì Santo sulla consegna delle armi sta diventando realtà, non ci sono più scuse per non costruire la pace”.
Si dice che questa svolta non sarebbe stata possibile senza gli attentati terroristici dell’ 11 settembre. E’ d’accordo?
“Sono d’accordo. Tre terroristi sono stati scoperti in questi giorni in Colombia a insegnare ad altri terroristi come fabbricare le bombe. Uno di essi era un membro dello ‘Sinn Fein’, il partito politico che rappresenta l’Ira. La scoperta è stata molto imbarazzante per lo ‘Sinn Fein’ e ha dato all’opinione pubblica americana una pessima impressione dell’Ira, convincendo gli americani, anche quelli di origine irlandese, che è pericoloso sponsorizzare un’organizzazione terroristica di questo tipo. Gerry Adams ha capito che se non avesse annunciato la deposizione delle armi, il mondo politico americano l’avrebbe allontanato un’altra volta e si sarebbe ritrovato nell’illegalità come in passato”.
In che modo questo annuncio cambierà i rapporti tra le comunità cattoliche e protestanti?
“I rapporti tra le due comunità richiedono tempo: quanto più a lungo dura la pace tanto più la gente si sente sicura e si riunisce anzichè dividersi. Certo, abbiamo una storia diversa, noi cattolici e protestanti del Nord Irlanda, ma anche tante cose in comune. Per trent’anni ci siamo concentrati sulle nostre diversità. E queste sono state sfruttate dai politici per alimentare le loro basi di potere. E’ ora che invece puntiamo sulle cose che ci accomunano: l’economia, l’agricoltura, l’ambiente”.
Come combattere il rischio del fanatismo?
“Bisogna sempre vigilare, stare attenti a non soccombervi. Purtroppo, nell’Irlanda del Nord è difficile perchè qui si parla il linguaggio delle emozioni anzichè quello della ragione. Questo è comprensibile quando si pensa che i tuoi fratelli o i tuoi parenti più stretti sono stati uccisi dalle bombe dell’Ira. Nessuno reagirebbe in modo razionale ad attacchi che toccano la tua stessa famiglia. Ma, con un po’ di speranza, se l’Ira disarmerà, allora anche i terroristi protestanti faranno lo stesso. E le armi, speriamo, usciranno davvero da questa terra, come abbiamo sempre sognato”.
Silvia Guzzetti – Londra