Combattere la povertà” “” “

I piani dell’Unione per la lotta all’indigenza ” “in Europa (60 milioni ” “di poveri) e nel mondo” “” “” “

In occasione della quinta giornata internazionale contro la povertà promossa dall’ONU lo scorso 17 ottobre, la Commissione Occupazione e Affari sociali del PE e la Presidenza belga dell’Unione hanno organizzato una riunione straordinaria alla quale hanno partecipato rappresentanti delle Istituzioni, Organizzazioni non governative (Ong) del settore ed esperti. Michel Rocard, Presidente della Commissione, ha sottolineato come i “60/65 milioni di Europei che vivono al di sotto della soglia di povertà obbligano l’Unione ad effettuare una valutazione attenta della situazione attuale, evitando i proclami e proseguendo lungo il cammino tracciato dal Processo di Lisbona volto a dotare gli Stati membri di una strategia comune in materia di lotta all’indigenza”. Considerando la fase mondiale di scarsa ripresa economica e lo shock seguito agli attentati dell’11 Settembre, Rocard ha affermato che “se è vero che il modello sociale europeo costituisce per l’UE un fattore produttivo, è altrettanto vero che è giunta l’ora dell’Europa sociale basata su obiettivi quantificati e realisti, su metodi di coordinamento efficaci tra gli Stati membri, su strumenti e risorse adeguati”. Accanto alla necessità di inserire le misure per l’integrazione sociale in tutte le politiche comunitarie, Rocard ha sollecitato la definizione di indicatori comuni di povertà che permettano sia una migliore conoscenza dei vari aspetti del fenomeno sia la comparabilità tra i sistemi statistici nazionali ancora troppo disomogenei, il coinvolgimento nella strategia di tutti gli attori interessati e il rafforzamento del ruolo dell’Unione, in particolare dell’Europarlamento.
Anna Diamantopoulou, Commissario europeo responsabile per l’occupazione e gli affari sociali, ha invitato ad analizzare “ciò che si fa in Europa ma anche sulla povertà come fenomeno globale”. Se da noi si può infatti parlare di “povertà relativa”, altrove la povertà è “assoluta”. “Nel mondo – ha aggiunto la Commissaria – più di dieci milioni di bambini muoiono ogni anno per malattie perfettamente curabili. L’alleanza contro il terrorismo dovrebbe essere estesa anche ad altri argomenti ed occuparsi di esclusione e povertà che sono in parte causa del terrorismo stesso”. Lo scopo dell’Europa, ha aggiunto, consiste nel condividere i benefici della globalizzazione con tutto il mondo. Per quanto concerne la realtà europea, i 60 ed oltre milioni di poveri sono da considerare un “fallimento sociale” che è urgente combattere. A parere della Commissaria, bisogna “fare in modo che le nuove generazioni non siano troppo paralizzate da condizioni sociali sfavorevoli, pena l’impossibilità di esistenza delle pari opportunità”. Questo è l’obiettivo della Relazione congiunta sull’inclusione sociale adottata di recente dall’Esecutivo: la Relazione intende soprattutto armonizzare i Piani nazionali, fare in modo che la solidarietà sia condivisa tra Stato e Società, potenziare i sistemi di protezione sociale ed aumentare le possibilità di accesso all’istruzione. (cfr. SirEuropa n. 3/2001 pag. 11)
Per Marie-Françoise Wilkinson, direttrice di EAPN (Rete europea delle associazioni per la lotta contro le povertà e l’esclusione sociale), “il problema consiste nel fatto che conosciamo gli approcci giusti che prevedono multidisciplinarietà, integrazione della strategia antipovertà nelle politiche comunitarie, dialogo aperto con tutti gli attori: sappiamo quello che dobbiamo fare ma non lo facciamo”. Si tratta di un problema di risorse: “bisogna dare più mezzi alle politiche sociali e giungere ad un legame indissolubile con le politiche economiche”. EAPN ritiene inoltre che solamente la partecipazione delle associazioni, delle ONG e dei diretti interessati all’elaborazione, alla messa in atto ed alla valutazione delle misure antipovertà possa aiutare i responsabili politici. Marie-Françoise Wilkinson si è infine dichiarata preoccupata per il fatto che i Piani nazionali facciano poco o nessun riferimento alle sinergie fra i vari livelli interni di potere per la concezione e la gestione delle misure contro l’esclusione sociale.
G.A.G.