ecumenismo" "

Cristiani uniti per la pace” “


Sabato 20 ottobre, a 40 giorni dal tragico attacco dei terroristi agli Stati Uniti, si è svolta a Mosca nella cattedrale di Cristo Salvatore una divina liturgia per commemorare le vittime – tra cui anche cittadini russi – che hanno perso la vita a New York, Washington e Pittsburg. Alla commemorazione – presieduta dal metropolita Sergio di Solnechnogorsk, cancelliere del Patriarcato di Mosca – erano presenti anche rappresentanti dell’ambasciata degli Stati Uniti e parenti delle vittime. “Migliaia di persone innocenti – ha detto il metropolita Sergio – sono state uccise dalla follia di chi vuole costruire il mondo sul fanatismo”. Il metropolita ha ricordato il periodo pre-rivoluzionario della storia russa e gli attacchi terroristici che l’hanno caratterizzata, facendo crollare il Paese “nella schiavitù comunista per 70 lunghi anni”. “Oggi – ha aggiunto il metropolita – il volto del terrorismo è cambiato perché uccide non individui né gruppi ma colpisce le masse. Lo fanno per diffondere orrore e panico e raggiungere così i loro scopi”.

“Senza la pace tra le grandi religioni, la pace nel mondo non è possibile”. Lo ha detto il presidente della Repubblica federale tedesca, Johannes Rau, che ha incontrato a Ginevra i rappresentanti delle Chiese cristiane in Europa. Visibilmente preoccupato per la situazione internazionale che si è venuta a creare in seguito agli attacchi dell’11 settembre negli Stati Uniti, il presidente tedesco ha richiamato le religioni a “cooperare per promuovere una pace globale”. Il presidente ha incontrato il segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, il pastore Konrad Raiser; il segretario generale delle Conferenza delle Chiese europee, Keith Clements; il pastore Ishmael Noko, della Federazione luterana mondiale e il pastore Setri Nyomi, dell’Alleanza riformata mondiale. Il dialogo tra le confessioni cristiane e il loro ruolo per una politica della pace mondiale sono stati i temi al centro della conversazione. Il presidente tedesco ha sottolineato che “il cammino ecumenico è una base fondamentale sulla quale costruire il dialogo interreligioso e la cooperazione delle religioni per la pace” ribadendo la convinzione che “una chiese cristiana divisa non può lavorare con efficacia per risolvere i conflitti nel mondo”. A questo proposito, il pastore Ishmael Noko, della Federazione luterana mondiale, ha ricordato al presidente la Dichiarazione Congiunta sulla dottrina della giustificazione, siglata da luterani e cattolici il 31 ottobre 1999 ad Ausburg.

Il presidente dell’Autorità palestinese, Yasser Arafat, si è incontrato a Londra nei giorni scorsi con l’arcivescovo di Canterbury, George Carey. Costruire “la pace con la giustizia e la sicurezza per tutti in Terra Santa – ha detto Carey – è un traguardo che il mondo intero desidera ardentemente e ha bisogno. E’ una meta alla quale devono lavorare tutte le comunità e di cui essere fiduciosi”. Soprattutto dopo i tragici eventi dell’11 settembre, la questione della pace in Medio Oriente è diventata centrale. “Come leader religioso – ha detto Carey – sono sicuro che ci sono molti modi perché cristiani, ebrei e comunità musulmane in Terra Santa possano lavorare insieme per combattere povertà e bisogni, sapendo che laddove è seminata la speranza, grandi cose possono crescere. Sono pronto a fare tutto ciò che posso per aiutare a far crescere nuova speranza e nuovo sviluppo” nella regione. L’arcivescovo ha anche avuto un incontro privato con i leader delle comunità musulmane al Centro culturale islamico turco di Londra. “Abbiamo molto da condividere – ha commentato Carey – dobbiamo cercare di costruire una convivenza attraverso sia incontri di dialogo simili a questo, sia a livello delle nostre comunità locali di base sia quotidianamente. Sono tutte sfide che ci chiamano. Possiamo incontrarci per celebrare le nostre legittime diversità e promuovere i valori e gli scopi che abbiamo in comune”.
M.C.B.