La preoccupazione per la mancanza di vocazioni al sacerdozio, il tema della collegialità, l’annuncio della speranza. Sono le tre questioni che più hanno attirato l’attenzione dei vescovi europei presenti al Sinodo. Presentiamo di seguito gli interventi presi a margine del Sinodo di mons. Jesùs E.Catalá , vescovo di Alcalá de Henares (Spagna) e di mons. Ludwig Schick, vescovo ausiliare di Fulda (Germania),
Il vescovo sia “padre” o “madre” dei suoi sacerdoti
“Il vescovo ha detto mons. Jesùs E.Catalá, vescovo di Alcalá de Henares ( Spagna) – deve rivolgersi ai sacerdoti come un padre nei confronti dei figli, talvolta come una madre”. Riguardo al rapporto con i presbiteri i vescovi di lingua spagnola hanno voluto smentire “l’immagine falsa di un vescovo come manager o capo d’impresa. Lo spirito di paternità è il modo migliore di essere vescovo. Anche le situazioni di difficoltà, di crisi psicologiche dei sacerdoti, di isolamento ha sottolineato -, non vanno gestite da un punto di vista manageriale, ma come un padre, un fratello, un amico. Uno dei padri sinodali ha anche usato l’immagine della madre”. Mons. Català ha parlato dell’importanza delle visite pastorali del vescovo alle parrocchie, da fare “con cura e in maniera approfondita”. I padri sinodali del Circolo minore hispanico hanno poi ribadito il valore della “semplicità” nello stile di vita del vescovo e nelle strutture ecclesiali e della “trasparenza” nella gestione amministrativa. Tra gli altri temi affrontati, la collegialità, il rischio di una “pastorale parallela” nelle diocesi in cui sono presenti movimenti ecclesiali, la pastorale delle vocazioni.
Testimoni della speranza
Il vescovo ausiliare di Fulda ( Germania), Ludwig Schick, ha testimoniano come sia forte la preoccupazione per le vocazioni dei vescovi tedeschi, secondo i quali “la cosa più importante da fare è creare un clima favorevole alle vocazioni sacerdotali per i celibi ed è necessaria, soprattutto, una teologia chiara del sacerdozio nei centri di formazione”.
Altrettanto auspicata è “una Commissione per approfondire il tema della comunione e della sussidiarietà. Il rapporto delle conferenze episcopali e dei sinodi patriarcali con il Papa potrebbe essere reso più efficace attraverso il miglioramento delle strutture già esistenti dei sinodi dei vescovi”. Quello della comunione e della sussidiarietà è, secondo Schick, un tema unico in quanto, “neanche in sociologia esiste un concetto di sussidiarietà a sé stante, ma questa deve condurre alla comunione e su questa deve essere teologicamente definita”.
Molto dibattuto è stato anche l’argomento della speranza: “Il tema della speranza è un tema che secondo Schick “va approfondito”. Il vescovo deve essere un testimone di speranza per il mondo e questo è “un punto sul quale si sono tenute discussioni concrete, e non teoriche, all’interno dei circoli. Per testimone concreto intendiamo qualcuno come lo è stata Madre Teresa”, ha osservato il vescovo di Fulda. “Ugualmente testimoni di speranza oggi sono i vescovi americani, che hanno parlato di giustizia e di pace, e hanno ammesso il ricorso alla guerra soltanto come strumento estremo al quale ricorrere”.