germania – ” “Rapporto sull’immigrazione” “

Presentato
il Rapporto
sull’immigrazione in Germania:
la Caritas chiede al governo di non
valutare i flussi migratori solo
dal punto di vista economico

“Strutturare l’immigrazione, promuovere l’integrazione”. Con questo invito si apre il rapporto Sussmuth, che contiene le conclusioni di una commissione governativa che ha lavorato per dodici mesi sul tema in Germania. Le cifre: 50.000 il numero degli immigrati da accogliere per il primo anno, 615 i milioni di marchi da stanziare per i costi dell’integrazione.
L’analisi si sviluppa su cinque ambiti. Anzitutto la valutazione della forza lavoro derivante dall’immigrazione: si prevede un tetto di ventimila unità per quanto riguarda gli immigrati in possesso di una qualificazione professionale specifica, sempre di ventimila anche per quanto riguarda le forze destinate ad essere impiegate nei settori ormai disertati dai tedeschi, diecimila sono invece i posti previsti per quelli che necessitano di formazione. Nessuna limitazione numerica per imprenditori, scienziati e studenti. Il soggiorno in Germania deve essere stabilito secondo criteri temporali soprattutto per studenti, maestranze bisognose di formazione per gli immigrati destinati ai lavori rifiutati dai tedeschi. Per tutti, in vista del conseguimento del permesso di soggiorno illimitato, varrà un sistema di attribuzione speciale di punti da 0 a 100, calcolati in base all’età, la scolarizzazione, la formazione professionale, la conoscenza del tedesco, la qualifica professionale del partner ecc.
Spazio viene dedicato anche alla difesa dei profughi e allo snellimento delle procedure di asilo. Si consiglia l’equiparazione dei profughi secondo la definizione della Convenzione di Ginevra al rango di coloro ai quali è stato riconosciuto il diritto d’asilo; profughi di guerre devono poter concorrere al sistema di attribuzione punti per conseguire un diritto di soggiorno illimitato. I tribunali amministrativi devono essere tenuti per legge a rispondere entro sei mesi ai ricorsi di coloro che hanno visto rifiutata la propria domanda di asilo, per tali procedimenti è previsto anche l’insediamento di giudici aggiuntivi; la prassi decisionale in materia di diritto d’asilo deve essere unificata secondo criteri oggettivi.
Nessuna limitazione viene prevista per i ricongiungimenti familiari qualora si tratti del nucleo diretto di padre madre e figli. Per questi ultimi il tetto massimo per essere considerati a carico deve essere innalzato dagli attuali 16 ai 18 anni. Il rapporto prevede una serie di corsi pari a 600 ore di lezione di tedesco, per metà a carico del Land e per l’altra metà dei partecipanti, che riceveranno anche lezioni di religione islamica in lingua tedesca. Per il conseguimento della cittadinanza il rapporto consiglia di seguire criteri più elastici del passato per quanto riguarda i casi di cittadinanza multipla
Secondo la Caritas tedesca e l’associazione Diakonie il dibattito sull’immigrazione deve essere l’occasione di intese che vadano al di là dell’appartenenza di partito. In una conferenza stampa tenutasi nei giorni scorsi a Stoccarda, Hellmuth Puschmann e Juergen Gohde, responsabili delle due organizzazioni, hanno reso pubblico un appello al mondo della politica. “La ricerca di punti in comune è più importante dei distinguo politici – hanno spiegato – soprattutto in una materia come l’immigrazione dominata da paure e forte emotività. Proprio per questo i politici devono far capire alla gente che l’accoglimento di manodopera qualificata non appesantisce il mercato del lavoro e l’economia, quanto piuttosto crea ulteriori opportunità professionali”. È comunque sempre necessario ribadire che “l’intero fenomeno dell’immigrazione – hanno concluso – non può essere valutato secondo esclusivi criteri economici. Soprattutto nel caso dei profughi e dei ricongiungimenti familiari ciò che conta sono i doveri umanitari. E’ è auspicabile che al rapporto faccia seguito un’ulteriore chiara regolamentazione legislativa”.
P.C.