Una regolamentazione collettiva per tutti gli immigrati presenti nel suolo svizzero. A chiederlo è Kornelius Koch, cappellano dei rifugiati che ha inviato una lettera circolare a tutti gli uffici parrocchiali svizzeri. Con questa presa di posizione, il cappellano appoggia la protesta di una ventina di rifugiati senza regolare permesso di soggiorno che hanno occupato gli spazi parrocchiali della chiesa di San Paolo a Friburgo. La protesta rappresenta in realtà soltanto la punta dell’iceberg del problema degli stranieri illegali in Svizzera (dai 150 mila alle 300 mila persone). Questo ingente numero, a parere di Koch, dovrebbe costringere le autorità a prendere delle decisioni. D’altra parte, continua il sacerdote “non è possibile espellere 300 mila persone senza documenti. La Svizzera non possiede i mezzi militari per farlo”. Il Governo federale si è espresso all’inizio del mese di luglio a sfavore di una regolamentazione di tipo collettivo. Ma per il cappellano, l’asilo nelle chiese è “un appello disperato alle nostre coscienze”.