La 29a “Giornata della Chiesa protestante tedesca”, segnata da molte attese per quanto riguarda l’unità dei cristiani, s’è conclusa con il desiderio di una più intensa comunione nel campo dell’ecumenismo, che teologia e liturgia ancora non permettono. A tal proposito, Helga Trösken, pastora protestante, ha definito “scandaloso” il fatto che per “una cena” in comune ci sia “la scissione più profonda”; proprio lì dove, secondo lei, ci dovrebbe essere “l’unione più profonda”.
Nonostante tutto, a Francoforte, s’è vissuto un momento molto significativo per l’ecumenismo: la processione del Corpus Domini. Guidata dal vescovo di Limburg, Franz Kamphaus, questa ha suscitato molta curiosità, dato che i protestanti non hanno mai apprezzato la festa cattolica in onore dell’Eucarestia. Al Kirchentag è piaciuto il coraggio ecumenico di Kamphaus: il fatto che simbolicamente abbia diviso un pane non consacrato con il presidente della Chiesa protestante, Peter Steinacker, è sembrato buon segno per la reciproca ricerca di comprensione. Ma il calice vuoto portato sul podio da Steinacker ha richiamato ai presenti l’intercomunione non ancora raggiunta. Segno della mancanza di intercomunione è stato anche il fatto che i partecipanti al Kirchentag non siano riusciti a formulare un’opzione etica cristiana in comune con i cattolici riguardo ad alcuni divieti in sede bioetica e genetica; per esempio, lanciando un appello ai politici di vietare sperimentazioni con degli embrioni umani.
Crista Kramer von Reisswitz