Università di Lisbona” “

Una Costituzione europea sarebbe “un passo avanti” nella costruzione di una “casa comune” nel nostro Continente, ma è un obiettivo che “va raggiunto gradualmente, senza pretendere un testo costituzionale totalmente nuovo e distaccato dalla storia dei Trattati”. E’ l’opinione di Manuel Braga da Cruz, rettore dell’Università Cattolica di Lisbona, secondo il quale “raccogliere” l’eredità del cristianesimo significa far sì che quelli religiosi “non siano soltanto valori del passato, ma un patrimonio da esprimere e da difendere ancora oggi”.
Nel “deficit” democratico che accompagna la costruzione dell’identità europea, e che si esprime soprattutto “nell’allontanamento dei cittadini dalle istituzioni”, le Chiese possono svolgere “un ruolo attivo nella società civile, partecipando attivamente non solo ad una ‘mobilitazione’ dell’opinione pubblica in grado di superare il pessimismo attuale, ma anche alla vera e propria costruzione di una identità ‘culturale’ della nuova Europa”. Riguardo al fenomeno dei “nazionalismi” risorgenti a tratti nel nostro Continente, Braga da Cruz sostiene che “non bisogna combatterli, ma ‘integrarli’ in una prospettiva culturale fatta di arricchimento nella diversità. I valori di ciascuna nazione vanno difesi, rispettati, promossi e integrati: l’Europa non deve porsi in alternativa ai nazionalismi, ma al contrario agire come entità che li sorpassa senza distruggerli, partendo dal dato di fondo che la ricchezza dell’Europa sta proprio nella diversità”.