Tutelare la presenza delle minoranze religiose, e fare in modo che “non si vengano a creare situazioni di disagio o di conflitto con le confessioni religiose maggioritarie”: questo l’auspicio per il futuro documento europeo espresso da Petro Stetciuk, vice-rettore dell’Università nazionale di Lviv (Ucraina). La preoccupazione è che si vengano a creare in Europa altri ‘muri’, come quello di Berlino. Un esempio di “convivenza pacifica” senza divisioni viene proprio da Lviv, dove non esiste ancora una vera e propria università cattolica, ma un’unica università nazionale dove sono presenti anche docenti cattolici, che collaborano con quelli laici in un clima di “scambio reciproco”.
Una Costituzione europea osserva ancora il vice-rettore – “esiste già”, ed è scritta “nel patrimonio di duemila anni di cristianesimo”. Affermazione e riconoscimento del valore centrale della dignità umana, democrazia e parlamentarismo, diritto al “governo locale” e alla tutela della propria “identità nazionale”: questi, secondo Stetciuk, alcuni principi fondamentali che la nuova Costituzione europea dovrebbe garantire, insieme al “principio di autodeterminazione” e alla tutela della “libertà di espressione del proprio pensiero”.