Veglie di preghiera, proiezioni di film, testimonianze ed incontri a tema. Ma soprattutto una campagna di sensibilizzazione e denuncia sulle estorsioni perpetrate dalle forze militari russe in Cecenia. Succede in Francia dove le Chiese si sono unite dando vita ad una mobilitazione ecumenica per la Giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura che per iniziativa delle Nazioni Unite, si è celebrata il 26 giugno. In particolare il Sinodo nazionale della Chiesa riformata e il presidente della Conferenza dei vescovi francesi hanno chiesto alle parrocchie e alle comunità di pregare per le vittime delle torture nel mondo ed hanno fatto appello affinché i cristiani promuovano una giornata di sensibilizzazione e mobilitazione dei cristiani. A gestire le iniziative sarà l’Acat (Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura e della pena di morte), un’associazione ecumenica che raggruppa cattolici, protestanti ed ortodossi. Per le vittime delle torture scrive l’Acat “la vita non sarà mai più come prima. Un suono, una voce, un grido, un odore possono far ripiombare queste persone nel loro incubo”. Quest’anno le Chiese hanno lanciato una campagna sulla Cecenia, chiedendo di inviare per e-mail una “cyber-lettera” a Peter Schieder, presidente dell’Assemblea parlamentare del consiglio d’Europa, denunciando le estorsioni perpetrate dalle forze militari russe in Cecenia. “La comunità internazionale si legge nel messaggio sta dando prova di compiacenza inammissibile nei confronti delle autorità russe”. I firmatari chiedono in particolare – al Consiglio d’Europa di “sospendere ancora una volta il diritto di voto alla delegazione russa”, di “incoraggiare l’adozione di una risoluzione di ferma condanna delle forze federali russe” e di “perseguire gli autori di queste violazioni”.