La “chiave di volta” della nuova Europa sta “nella valorizzazione delle diverse identità e nella garanzia del primato della persona”. E’ l’opinione espressa da Piotr Mazurkiewicz, sacerdote e docente di scienze della politica all’Università “Cardinale Stefan Wyszynski” di Varsavia. “Innanzitutto spiega – la centralità e la dignità della persona umana; a mezzo secolo dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo assistiamo nella cultura occidentale ad un grande dibattito in materia: penso all’aborto, all’eutanasia, sbandierati a torto come autentici diritti, e spesso la Chiesa sembra essere l’unica istituzione a farsi realmente carico della tutela del primato della persona”. Alla difesa della vita umana, si aggiunge il tema del riconoscimento del ruolo sociale delle Chiese, “spesso trattate a livello di agenzie umanitarie, o ricomprese genericamente tra le ‘varie organizzazioni della società civile”. “E’ ancora forte dice Mazurkiewicz – l’influenza ideologica della cosiddetta ‘laicità alla francese’ che, negando alla Chiesa il diritto di essere un attore della vita pubblica, alle popolazioni dell’Europa orientale ricorda in certo modo, pur con le dovute differenze, il sistema di pensiero sovietico”.
a cura di Patrizia Caiffa, Valentina Conte, Giovanna Pasqualin Traversa,
Maria Michela Nicolais, Chiara Santomiero