Sussidi e lettere pastorali per educare al rispetto dell’ambiente. Scuole ecologiche in montagna per accompagnare gli studenti alla scoperta dei boschi, simposi e centri ecologici per lo studio e la ricerca. Sono alcune delle iniziative promosse dalle Chiese cristiane in Europa in campo ambientale. Ne offriamo una breve panoramica.
Italia. Uno strumento di riflessione per aiutare le chiese e le comunità cristiane a “riscoprire la bellezza del ‘giardino’ creato da Dio e affidato all’uomo”. Si presenta così il sussidio “Responsabilità per il creato” realizzato dall’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro e il Servizio nazionale per il Progetto culturale, in collaborazione con la Fondazione Lanza. Il testo è suddiviso in tre sezioni. La prima – dal titolo “Un pianeta a rischio” – presenta un’analisi delle questioni ecologiche. La seconda – dal titolo “Per la salvaguardia del creato” – tenta di riassumere le riflessioni del magistero della Chiesa cattolica sulla questione ambientale. Nella conclusione sono riportate alcune esperienze pilota promosse da enti, comunità religiose, associazioni e movimenti, come i bilanci di giustizia, il commercio equo e solidale e la Banca etica.
Ungheria. Si chiama “scuola della foresta” e propone ai ragazzi delle scuole medie di trascorrere una o due settimane in un ambiente naturale, alla scoperta di boschi e montagne. L’iniziativa è promossa dalla provincia francescana di San Giovanni da Capestrano in Ungheria. Il liceo classico di Esztergom ha inserito questo programma nel piano di studi. Gli studenti passano un’intera settimana sulle montagne di Gerecse al centro-nord del Paese. Il programma include lo studio di diverse materie: orientamento, lettura delle carte geografiche, lavoro d’intaglio, conoscenza e raccolta delle piante medicinali. “Scopo principale dell’iniziativa spiegano gli organizzatori è tramandare la spiritualità di San Francesco ai giovani”.
Croazia. Il 2001 è stato contrassegnato da due eventi importanti. A Zagabria si è svolto il 4 e 5 giugno un simposio internazionale di carattere ecumenico su “ Ecologia del cuore – ecologia della natura”. All’organizzazione del simposio hanno partecipato diverse istituzioni delle chiese di Croazia e Germania (cattolica, ortodossa ed evangelica). Un altro evento importante è la “ Giornata del pane” che da 10 anni viene celebrata ad ottobre.
Slovacchia. Molto importante per la diffusione di una mentalità ecologica nelle comunità cristiane di base è stata la lettera dei vescovi su “Stile di vita cristiano e mantenimento della creazione“, in seguito alla quale si sono formati in tante parrocchie gruppi di iniziativa per promuovere stili di vita alternativi e per l’educazione dei giovani alla questione ambientale. In consonanza con il mondo ortodosso, anche i cattolici slovacchi celebrano il Giorno della Creazione il 1° settembre.
Russia. Da circa due anni la chiesa cattolica ha costituito il “Centro ecologico cristiano San Francesco d’Assisi”, nato dopo un lungo periodo di iniziative private da parte di alcuni scienziati, clero e laici. Il centro promuove ricerche e studi sulle condizioni della vita umana e della biosfera; lancia proposte di soluzioni tecniche ed economiche; promuove iniziative di trasmissione della cultura ambientale tra i giovani e interviene a livello politico per la salvaguardia dell’ambiente, i diritti delle persone e un’amministrazione ecologica sostenibile.
Inghilterra e Galles. L’impegno per una maggiore responsabilità del creato unisce tutte le Chiese cristiane presenti nel Paese. La Chiesa cattolica fa parte dell’Environmental Issues Network (Ein) che riunisce diversi organismi cristiani per favorire lo scambio di notizie e informazioni e promuovere anche in questo campo la cooperazione ecumenica. In vista della Conferenza delle Nazioni Unite Rio+10 sullo sviluppo sostenibile che si terrà a Johannesburg dal 26 agosto a 4 settembre, l’Ein sta preparando un comunicato sulla centralità della giustizia ambientale che sarà diffuso anche tra i giovani. I vescovi cattolici hanno invitato tutti i cristiani a seguire con attenzione i lavori del Summit.
Svizzera. Iniziative in difesa del creato, per il risparmio energetico e la tutela del clima, l’impegno a mettere in pratica l’Agenda 21 delle Nazioni Unite per la tutela dell’ambiente: sono alcune delle iniziative che vedono protagonista OeKU, il gruppo di lavoro ecumenico delle Chiese svizzere per l’ambiente. Istituita nel 1986, l’associazione ha lo scopo di sensibilizzare la comunità ecclesiale sui problemi ambientali e riveste il ruolo di ufficio competente per l’ambiente della conferenza episcopale elvetica. Nel corso dell’ultimo anno, l’OeKU ha perso posizione in merito alla revisione della legge in difesa degli animali e dell’iniziativa della domenica senza auto. Pubblica un bollettino trimestrale di notizie e dispone di un sito Internet: www.kirchen.cher/oeku.
Germania. Ventidue incaricati diocesani, un gruppo di lavoro della conferenza episcopale, un progetto “chiesa e ambiente”, opere assistenziali ecclesiastiche e associazioni che riuniscono oltre 4 milioni di aderenti: sono i soggetti coinvolti nel lavoro pastorale orientato alla difesa dell’ambiente. “Assumersi la responsabilità de creato nel libero mercato dell’energia” è il titolo del documento che la Commissione per l’ambiente della Conferenza episcopale tedesca ha diffuso con l’obiettivo di promuovere l’impiego dell’energia “pulita” nelle parrocchie e nelle strutture ecclesiastiche, attraverso l’installazione di impianti ad energia solare e fotovoltaica. Alcune associazioni cattoliche promuovono la diffusione e il consumo di prodotti regionali, biologici e del commercio equo e solidale prestando particolare attenzione alle iniziative mirate ad affermare il principio dello “sviluppo sostenibile”.