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Le comunità ebraiche d’Europa sono scese in piazza a Bruxelles per sollecitare le ” “istituzioni comunitarie ad un maggiore impegno in Medio Oriente” “” “
Una manifestazione paneuropea a sostegno dello Stato di Israele e per la pace si è svolta il 29 maggio a Bruxelles su iniziativa del Congresso ebraico europeo, in collaborazione con il Coordinamento delle comunità ebraiche europee e l’Associazione degli ebrei del Belgio. L’evento ha visto la partecipazione lungo le vie della città di migliaia di persone di religione ebraica ma anche di altre religioni, provenienti da tutta Europa e dalla Terra Santa, unite per inviare un messaggio di pace e di fratellanza per il Medio Oriente. Abbiamo intervistato Ronny Naftaniel , olandese, vicepresidente esecutivo del Centro europeo di informazione ebraica.
Qual è il significato della manifestazione di Bruxelles?
“Si tratta della prima manifestazione a favore dello Stato d’Israele a Bruxelles, sede delle istituzioni europee che vede la partecipazione unitaria di ebrei e di non ebrei. E’ una presa di coscienza del fatto che ormai molte delle decisioni che riguardano la comunità internazionale sono assunte direttamente dell’Unione Europea”.
Quale messaggio ha lanciato la manifestazione?
“Noi vogliamo inviare un segnale, dicendo che se la cooperazione viene ampliata su scala internazionale, è possibile risolvere parecchie questioni. Inoltre, la manifestazione vuole esprimere sostegno allo Stato di Israele nella lotta contro il terrorismo. Ma soprattutto vuole scongiurare il pericolo di esportazione delle tensioni dal Medio Oriente in Europa attraverso aberranti attentati alle Sinagoghe od alle persone. Il punto fondamentale che merita di essere sottolineato è che Israele è dalla parte di chi lotta contro il terrorismo”.
Cosa potrebbe fare l’UE per contribuire alla risoluzione del conflitto?
“E’ certo che l’UE deve fare di più di quanto fatto finora. Innanzitutto, deve condurre una politica mediorientale congiunta con gli Stati Uniti: se esiste un fattore che danneggia la situazione in Medio Oriente è proprio la divisione del mondo occidentale che lascia spazio ad opportunismi e ad alleanze diversificate”.
Quali soluzioni possibili intravede?
“Israele deve accettare il modello che prevede due Stati con uno Stato Palestinese indipendente ma ciò potrà avverarsi soltanto se c’è la pace. L’Unione dovrebbe impegnarsi per trasmettere questo messaggio. Finché il terrorismo non avrà fine, la Palestina non potrà avere un proprio Stato”.
G.A.G.