la convenzione" "
“Il futuro dell’Europa, impegno politico, valori e religione”, un
documento dei vescovi europei con le proposte per il nuovo Trattato dell’Unione
“La Convenzione europea per il futuro dell’Europa offre un’opportunità unica per i cittadini e per le varie istituzioni, sia degli Stati membri che di quelli candidati, di essere coinvolti direttamente nella costruzione dell’Europa”: così i vescovi della Comece, la Commissione degli episcopati della Comunità europea, presentano il loro contributo al dibattito della Convenzione per il futuro dell’Europa dal titolo “Il futuro dell’Europa, impegno politico, valori e religione”. Il documento è stato reso noto ieri, 22 maggio a Bruxelles, alla vigilia della terza sessione plenaria della Convenzione europea, in programma nella capitale belga fino a domani, 24 maggio. Significativamente, lo stesso giorno è stato reso noto “Un progetto per l’Unione Europea”: il contributo che l’Esecutivo del presidente Romano Prodi presenta alla Convenzione. Il progetto intende offrire una veduta generale dell’Europa comunitaria e si concentra su quattro capitoli fondamentali: la politica estera e di sicurezza comune; lo spazio europeo di sicurezza, libertà e giustizia, il modello socio-economico europeo e il nuovo quadro istituzionale per l’UE in vista dell’allargamento.
“Il futuro Trattato costituzionale dell’Unione Europea deve contenere un richiamo a Dio e al Trascendente, il riconoscimento dei diritti fondamentali, inclusa la libertà religiosa, la ricerca del bene comune e del principio di sussidiarietà”: sono solo alcuni dei punti presenti nel “contributo” al dibattito sulla Convenzione europea elaborato dai vescovi della Comece. Le Chiese europee, come è noto, stanno seguendo con attenzione i lavori della Convenzione e a scopo hanno costituito un gruppo di lavoro, coordinato da mons. Attilio Nicora, per elaborare delle proposte.
“L’Unione Europea si legge nel documento per servire il bene comune, sia dentro che fuori i propri confini, ha bisogno di una politica di solidarietà”, per questo i vescovi della Comece “propongono di inserire la ricerca del bene comune tra i principali obiettivi e scopi del Trattato costituzionale dell’Ue”. “Il metodo comunitario affermano i vescovi – deve essere mantenuto e sviluppato per promuovere il bene comune e condiviso di tutti gli Stati membri”. Al riguardo il documento ribadisce “l’importanza della sussidiarietà chiedendone un riferimento esplicito nel futuro Trattato costituzionale”. Il principio di sussidiarietà, secondo la Comece, “è basato sul riconoscimento della dignità umana e delle sue relazioni a partire dalla famiglia come elemento fondamentale della società”. Un richiamo importante nel documento riguarda le religioni che “hanno la capacità di ispirare il rinnovamento nella società” segnando un contributo “decisivo” alla “costruzione della nostra identità”.
“Le Chiese e le religioni affermano i vescovi rappresentano, salvaguardano e alimentano gli aspetti fondamentali, spirituali e religiosi, che sono alla base della costruzione dell’Europa”. Esse, prosegue il testo, “servono la società nei campi dell’istruzione, della cultura, dei media e del lavoro e giocano un ruolo importante nel promuovere il mutuo rispetto, la partecipazione, la cittadinanza, il dialogo e la riconciliazione tra i popoli europei, tra Est ed Ovest”. Per questo “specifico contributo” le Chiese e le comunità religiose “dovrebbero essere riconosciute in un futuro Trattato costituzionale dell’Ue” che, suggerisce il documento, “dovrebbe fornire la possibilità di un dialogo strutturato tra le istituzioni europee e le Chiese e le comunità religiose”. In particolare, osservano i vescovi europei, “un futuro Trattato dovrebbe contenere la dichiarazione n. 11 annessa all’Atto finale del Trattato di Amsterdam in cui si afferma il rispetto dello status delle Chiese e delle comunità religiose al pari di come sono riconosciute da ogni Stato membro”.
“La Chiesa cattolica concludono i vescovi europei ha accompagnato e sostenuto il processo di integrazione europea dal suo inizio. I valori e i principi che hanno guidato questo processo sono quelli riconosciuti dall’insegnamento sociale della Chiesa”. Nel fornire questo contributo la Comece “esprime la speranza che il lavoro della Convenzione produca un equilibrato insieme di proposte capaci di guidare un’Unione Europea non solo legata all’eredità del passato ma attenta ai bisogni per governare per il futuro”.
Daniele Rocchi