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Il Papa beatificherà tre confratelli assunzionisti, vittime della persecuzione comunista al tempo della guerra fredda
Oggi, 23 maggio, alle ore 18, dopo due giorni di visita in Azerbaijan il Papa atterrerà all’aeroporto di Sofia, in Bulgaria, dove rimarrà fino al 26 maggio. Il programma prevede l’incontro con il presidente della Repubblica e la visita alla cattedrale patriarcale di S. Alexander Nevski in occasione della festa dei Santi Cirillo e Metodio, ‘apostoli degli Slavi’ e santi patroni d’Europa, che evangelizzarono il Paese durante il IX secolo. Sono previsti anche incontri con il Patriarca ortodosso Mazim e il Santo Sinodo, i vescovi cattolici e i rappresentanti della comunità ebraica. A Sofia, Papa incontrerà il Gran Muftì e alcuni rappresentanti della comunità musulmana. Domenica 26, nella piazza centrale di Plovdiv, Giovanni Paolo II beatificherà tre martiri, arrestati e giustiziati dal regime a causa della loro fede cristiana. “Tutti e tre racconta Mario Gueorguiev, caporedattore del mensile ‘Istina Veritas’ della Conferenza episcopale interrituale bulgara – ricevettero la sentenza di morte il 3 ottobre del 1952 e furono giustiziati a Sofia, la notte dell’11 novembre dello stesso anno, insieme al beato mons. Evgenii Bossilkov. La loro vocazione di pastori e insegnanti, che aiutò a tenere alta la devozione di molti futuri sacerdoti e religiosi, la fede e la forza con cui affrontarono le persecuzioni della polizia, sono stati unanimemente riconosciuti da cattolici, ortodossi, armeni, ebrei e musulmani”. Di seguito le loro biografie.
Padre Kamen Vitchev. Nacque il 23 maggio 1893 da genitori ortodossi. L’8 settembre 1919 entrò novizio nell’ordine dei Fratelli dell’Assunzione a Gand, in Belgio, e prese il nome di Kamen. Nel 1912 incominciò a studiare teologia a Lovanio, dove rimase fino al 1918. In seguito, fu nominato lettore al Collegio Sant’Agostino a Plovdiv (Bulgaria) e più tardi in un piccolo seminario a Costantinopoli. Qui, fu ordinato il 22 dicembre 1921 sacerdote di rito orientale. Dopo aver discusso la tesi di dottorato in teologia all’Università di Strasburgo, fu nominato lettore in filosofia sempre al Collegio Sant’Agostino di Plovdiv. Collaborò con il giornale cattolico “Veritas”, e con “Studi bizantini”. Il 4 luglio 1952 fu arrestato e accusato di essere leader di un complotto cattolico contro la sicurezza dello Stato. Condannato a morte, fu giustiziato l’11 novembre dello stesso anno.
Padre Pavel Djidjov. Nacque a Plovdiv il 9 luglio 1919 e la sua famiglia era cattolica di rito latino. Nel 1926 cominciò a studiare nella scuola di Sant’Andrea a Plovdiv, scuola primaria dei Fratelli dell’Assunzione. Dal 1931 al 1938 studiò al Collegio di Sant’Agostino. Il 2 ottobre 1938, entrò novizio nei Fratelli dell’Assunzione a Nosero, in Francia, e prese il nome di Pavel. Studiò filosofia e teologia a Lormot, nei dintorni di Parigi, fino al 1942. In quello stesso anno, prese i voti perpetui. A causa di una malattia, fu obbligato a ritornare in Bulgaria, ma continuò gli studi in teologia. Nel 1945 fu ordinato sacerdote di rito latino. Padre Pavel esercitò un’influenza per le quali fu più volte sottoposto al controllo delle autorità. Fu arrestato la notte del 4 luglio insieme al padre Vitchev e giustiziato un mese dopo, l’11 novembre 1952.
Robert Matei Shishkov. Nacque a Plovdiv l’9 febbraio 1884 da una famiglia cattolica. Anche lui entrò novizio nell’ordine dei Fratelli dell’Assunzione a Fanariki, in Turchia, e prese il nome di Josaphat. Nel 1919 fu nominato direttore del seminario minore Santi Cirillo e Metodio a Yambol dove gli studenti erano educati secondo i riti orientale e latino. Padre Josaphat fu il primo ad usare una macchina da scrivere con caratteri in cirillico, ad introdurre i film come metodo educativo e ad organizzare incontri per giovani dove faceva ascoltare il grammofono. Mons. Roncalli, all’epoca nunzio apostolico in Bulgaria, era una assiduo frequentatore del Seminario. Nel 1948 i sacerdoti stranieri furono espulsi dal Paese e padre Josaphat fu nominato parroco a Varna dove nel dicembre del 1951 fu arrestato con l’accusa di essere “una delle spie più anziane”. Fu giustiziato l’11 novembre insieme agli altri due religiosi.